Attualità

Cent’anni dopo il primo conflitto mondiale: “è stata una guerra di popolo?”

La Redazione
Uniformi militari d’epoca e cimeli storici
L'appuntamento, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Corato, prevede gli interventi di Franco Vangi e Corrado De Benedittis
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A cent’anni dalla fine della prima guerra mondiale c’è ancora chi – per fortuna – avverte la necessità di ricordare quel tragico evento della storia nazionale.

Senza inutile retorica, a partire dalla ferma condanna di ogni guerra e radicati nel convincimento che si trattò di “inutile strage”, tornano ad affrontare il tema i soci del Cicres.

L’appuntamento, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Corato, prevede gli interventi di Franco Vangi e Corrado De Benedittis sul tema “Grande Guerra, quella combattuta dal 1915 al 1918, fu una guerra di popolo?”

L’iniziativa, pensata proprio per il centenario della vittoria, si svolgerà sabato 10 novembre alle 18 nella biblioteca comunale Matteo Renato Imbriani.

giovedì 8 Novembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 5:26)

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Natalia Sguazzo
Natalia Sguazzo
5 anni fa

Vorrei chiedere la disinfestazione alla città di Corato, fa ancora caldo,e ci troviamo alle prese tra insetti sgradevoli.Per piacere fatela.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Natalia, il tuo intervento fuori tema, ma assai sentito, mi lascia piacevolmente sorpreso. Appare come un raggio luminoso in un contesto di commenti quasi sempre seri e critici. Spero venga accontentata. Riguardo alla guerra, non esistono quelle di popolo, ma dei capipopolo, degli intellettuali, degli esaltati, degli idealisti, dei fomentatori, dei trascinatori. Appresso a costoro va il popolo, senza nemmeno domandarsi il perché. Magari, in caso di guerra, un perché se lo chiede: ma riceve risposte giustificative assurde, tali da fargli credere che quel dato conflitto sia giusto. Certo non è il caso delle genti vittime di invasioni, di privazioni della libertà: lì la reazione è sacrosanta. Poi però le ragioni dell'una o dell'altra parte sono relative: prevalgono solo quelle del vincitore.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
5 anni fa

Una inutile strage, soprattutto per l'incapacità e dell'ottusaggine degli alti comando militari italiani, basti pensare che l'allora ten. Rommel fu in grado, durante la disfatta di Caporetto, di far arretrare un intero corpo d'armata con una sola compagnia rinforzata. Allora, come oggi manca qualcuno che sappia decidere in fretta e senza pensare ad un futuro suo tornaconto.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
5 anni fa

a proposito la disinfestazione sarebbe meglio farla e in fretta