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Di ritorno dall’Erasmus+, quattro giovani coratini raccontano «un mondo più umano»

La Redazione
Di ritorno dall’Erasmus+
L'esperienza raccontata da Nicola Capogna e vissuta con Mariangela Ardito, Luigi D'Introno e Filippo Agatino
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Resta nel cuore dei coratini la Repubblica Ceca, per le bellezze da ammirare ma anche – e soprattutto – per le esperienze da vivere. Lo fa, a maggior ragione, quando a viverla sono coratini giovani, pieni di voglia di scoprire il mondo e renderlo migliore di come lo hanno trovato. Quando diventa il luogo in cui incontrare e conoscere coetanei che arrivano da Paesi, e storie, diversi fra loro.

Lo si deduce chiaramente dal racconto che di seguito riportiamo integralmente, firmato da Nicola Capogna ma condiviso e vissuto da Mariangela Ardito, Luigi D’Introno e Filippo Agatino. Hanno “messo ordine” fra ricordi, emozioni e idee portati a casa dopo il progetto di Youth Exchange Erasmus+ “Beat Unemployement” e poi hanno ripreso a progettare il futuro.

L’esperienza raccontata da Nicola Capogna
«La nostra avventura inizia il 6 settembre alle ore 18 circa con l’arrivo di tutti e 6 i partecipanti del gruppo italiano del progetto di Youth Exchange Erasmus+ “Beat Unemployement” patrocinato dall’Eurosud all’aeroporto di Praga.

Noi quattro coratini: Mariangela Ardito, Luigi D’Introno, Filippo Agatino, Nicola Capogna insieme ai due materani Simona Festa e Biagio Lamacchia, finalmente arrivati nella capitale Ceca, visitiamo nella serata il centro storico, l’orologio astronomico (coperto da impalcature), il ponte di Karl con le sue luci, la casa danzante e altre attrattive gustando il caratteristico stinco di maiale e le bevande tipiche.

Ricaricate le batterie durante la notte in un ostello del centro, il giorno successivo in mattinata ci siamo diretti al Castello e alla Cattedrale gotica nella quale nel pomeriggio abbiamo incontrato il gruppo nazionale della Turchia con cui siamo partiti in treno alla volta di Český Těšín ed infine Řeka, la location del nostro progetto.

Arrivati nella serata del 7 settembre dopo numerose ore di camminata per Praga e di treno e bus fino a Řeka (al confine Ceco con la Polonia), finalmente noi italiani e i turchi incontriamo gli altri gruppi nazionali partecipanti al progetto (Spagna, Danimarca, Rep. Ceca) e sistematici in camere doppie e triple, dopo una breve presentazione, siamo andati a letto pieni di felicità e curiosità per i giorni successivi.

Il giorno seguente iniziano le attività; ci presentiamo, iniziamo a fare giochi e attività per rompere il ghiaccio, imparare i nomi di tutti e scoprire cose l’uno dell’altro.

Il tema del progetto era “sconfiggere la disoccupazione (specialmente quella giovanile) aumentando lo spirito imprenditoriale dei partecipanti” e nei giorni seguenti ogni gruppo nazionale ha organizzato una presentazione del suo Paese per la serata culturale con quiz e powerpoint e alcuni workshop su diverse tematiche.

Il primo gruppo a tenere un workshop è stato quello italiano con una presentazione molto apprezzata sulle 8 competenze chiave dei progetti Erasmus + ovvero: comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze di base matematiche, scientifiche e tecnologiche, competenze digitali, “imparare ad imparare”, competenze civili e sociali, senso di iniziativa ed imprenditorialità e consapevolezza ed espressione culturale.

Nei successivi giorni sono stati svolti workshop dal nostro gruppo anche inerenti l’avvio di un’impresa (“How to start a firm”) e la creazione di un logo efficace mentre gli altri gruppi si sono occupati di tematiche quali: disoccupazione, promozione d’impresa, come affrontare un colloquio di lavoro, come scrivere un curriculum vitae attraente, e tanto altro.

I workshop, sempre caratterizzati da metodo di apprendimento non formale tipica dei progetti Erasmus + (con giochi, presentazioni digitali, spesso in maniera interattiva e non frontale) sono stati formativi ed intervallati da numerose pause caffè e momenti di svago in cui solidificare i rapporti e parlare di più di se, della situazione del proprio Paese.

Una delle serate indimenticabili, attesissima da tutti, è stata quella delle cucine nazionali in cui ogni gruppo nazionale ha preparato delle specialità culinarie tipiche nella cucina del Comune di Reka, a due passi dalla nostra struttura, dove svolgevamo la maggior parte delle attività. Gli italiani hanno sbalordito la concorrenza internazionale con taralli coratini, bruschette condite con olio dei terreni di alcuni di noi coratini, salame e svariati kili di pasta alla carbonara, un successo.

Non è mancata l’occasione tra attività e workshop mattutini, serate culturali e “fiere culinarie in Comune” di esplorare i dintorni. Uno dei giorni infatti è stato dedicato alla visita di una delle industrie principe della Repubblica Ceca, quella della birra, e degli altopiani della regione. Arrivati al birrificio Radegast e visitati gli impianti produttivi, dopo un rifocillante pranzo in un locale vicino una statale, ci siamo diretti ad un Altopiano limitrofo dove abbiamo avuto paio d’ore libere in cui abbiamo scalato le non troppo aspre pendici dell’altopiano e goduto di una bellissima vista.

Degna di nota anche la serata culturale italiana preparata dal nostro gruppo all’insegna di quiz, risate e “corsi di comunicazione con le mani e tarantella”.

Uno dei momenti chiave del progetto è stata l’ideazione da parte di vari gruppi creati da mix di componenti di ogni gruppo nazionale partecipante di “fictive firms” (aziende fittizie). Successivamente c’è stata la presentazione agli altri gruppi e a una piccola delegazione di una Business School del posto di: business plan, strategia di marketing, vision e pubblicità cartacea e video delle varie imprese che andavano da un locale notturno, a un azienda di sigarette, a una parafarmacia, a una azienda di cosmetica. L’attività ha richiesto due giorni di lavoro tra creazione del progetto, calcolo dei costi di apertura e mantenimento, creazione delle pubblicità su poster e video e presentazione finale, ma è stata molto formativa e graditissima da tutti per il suo approccio reale e costruttivo.

“In un batter d’occhio” otto giorni son passati tra tante attività interessanti e soprattutto tante risate e bei ricordi, il 16 settembre mattina dopo un “falò di arrivederci” la notte precedente abbiamo lasciato a malincuore la struttura e abbiamo preso un treno in direzione Vienna dove nel pomeriggio ci aspettava l’aereo per Bari.

Arrivati intorno alle 10 a Vienna il gruppo italiano, ancora un po’ appesantito dai “goodbye” e dal poco sonno non s’è perso d’animo ed ha esplorato Vienna con la sua maestosa Cattedrale di Santo Stefano, il bel Danubio (più verde che blu a differenza di come sosteneva Mozart), lo spettacolare “Municipio-Cattedrale” e i vari giardini.

Arrivato il pomeriggio ci siamo fiondati in aeroporto per finalmente ritornare in serata a Bari con ancora il sorriso stampato sui nostri volti e il cuore e gli occhi pieni di bei pensieri, ricordi, amicizie e qualche lacrima trattenuta. “Separatici” almeno fisicamente in aeroporto siam tornati a Corato e Matera con ancora, chi più chi meno, la testa in Repubblica Ceca.

Questa esperienza è stata bellissima non solo per i posti visti o le attività svolte ma anche e soprattutto per quello spirito di avventura e convivialità che solo questi progetti (e poche altre esperienze simili) possono donare, nonché per il fantastico gruppo italiano che ci ha accompagnato in questa avventura.

Come dopo ogni progetto simile, ci viene ancor più voglia di ripartire e di gridare che siamo tutti diversi ma tutti uguali, che è questo essere unici che rende il mondo meraviglioso e che chi non viaggia resterà sempre alla prima pagina di un libro di cui non vedrà mai il finale. È giusto viaggiare e far viaggiare i propri figli per questo: per permettergli di crescere consapevoli del mondo in cui noi tutti viviamo e che senza integrazione semplicemente non sarebbe più umano, per insegnargli cos’è la libertà, l’uguaglianza e i problemi, quelli veri, magari facendosi tanti amici in giro per il mondo.

Un sentito ringraziamento va: all’Eurosud per averci offerto questa esperienza indimenticabile; a Mr. Martin Frolik e all’organizzazione Euroteam Czech Republic per la dedizione mostrata nell’organizzare un così bel progetto e per l’ospitalità; a ogni singolo partecipante del progetto che ha reso quest’esperienza unica; all’Informagiovani di Corato, CoratoLive.it e al Comune di Corato che hanno pubblicizzato e promosso quest’iniziativa; a tutti voi che leggerete, sperando queste nostre parole vi aprano occhi e mente.

Noi come partecipanti ci auguriamo tutti che tanti altri fiori di integrazione, imprenditorialità e vita possano sbocciare a breve nel nostro territorio».

domenica 21 Ottobre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 6:30)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

La realtà è ben diversa dal quadro rappresentato, e su di essa bisogna lavorare, per migliorarla, non per cambiarla radicalmente, perché sarebbe, quest'ultima, un'opera impossibile. L'uomo, l'ho detto tante altre volte, è stato programmato in tal modo dalla Natura, e i suoi difetti sono di gran lunga superiori ai suoi pregi: tutto viene infatti regolato dall' “istinto di conservazione”, e i vizi fanno parte del suo corollario. Troppa bontà e giustizia, infatti, portano ad un sacrificio che non è previsto, generalmente, da tale istinto. Di grande aiuto è la “cultura” (e i ragazzi ne sono la prova), che mitiga i suoi influssi negativi, facendo evidenziare le discrepanze che vi sono tra come le cose vanno e come invece dovrebbero andare. Il cafone invece, nemmeno se lo pone, il problema.