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Venditori abusivi al mercato, le associazioni di categoria: «Situazione gravissima»

La Redazione
Mercato settimanale
Montaruli: «chiedo un incontro urgente con la vice-prefetto Rossana Riflesso. Discuteremo anche della sicurezza e del mercato in centro, come avvenuto a Ruvo»
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Corato «ha visto un aumento esponenziale della presenza di venditori abusivi che esercitano in aree non destinate alla vendita». A dirlo sono i rappresentanti delle associazioni di categoria dei venditori ambulanti che hanno giudicato la situazione «intollerabile e gravissima».

A nome delle Sigle ha parlato il rappresentante andriese Savino Montaruli: «ormai siamo in una condizione di caos che sta alimentando una tensione sociale gravissima che se non controllata e tenuta a bada rischia seriamente di sfociare in una rivolta di massa.

È assolutamente inconcepibile ed inaccettabile che si possa tollerare situazioni così diffuse e così radicate di abusivismo commerciale, di vendite di prodotti al di fuori di qualunque norma, anche di tutela del consumatore. Non posso accettare che trascorriamo intere giornate, settimane, mesi per mettere in sicurezza le aree mercatali, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative e circolari ministeriali per poi veder vanificare il nostro lavoro.

Quando un soggetto non autorizzato occupa aree pubbliche all’interno del mercato, come i marciapiedi, che non sono destinate ad attività di vendita ma devono restare nella libera fruizione del pubblico allora significa che si sono superati tutti i limiti ed è inaccettabile che ciò possa accadere nell’indifferenza generale.

Il mercato di Corato deve ritrovare la sua dignità ed essere ciò che è stato nel tempo, un modello sia dal punto di vista dei controlli che per l’ordine e la disciplina, anche dal punto di vista del corretto comportamento in materia ambientale.

Allora cosa sta accadendo a quello che era un modello di mercato? Sicuramente il tempo ha distrutto una delle principali caratteristiche di quel mercato cioè il fatto che si svolgeva nel pieno centro e vedeva la fruizione di un eccezionale numero di cittadini, di consumatori e di utenza proveniente anche da altri Comuni delle province limitrofe.

Dalla data del suo trasferimento quel mercato è progressivamente decaduto fino alle estreme conseguenze di oggi. Le proposte ci sono, le idee sono state reiteratamente avanzate e messe sui tavoli di concertazione e non si può pensare di continuare a portare alla definitiva estinzione o peggio alla chiusura per mancanza di rispetto delle norme e per declassamento un mercato, quello di Corato, che potrebbe invece tornare ad essere, in centro, un presidio culturale, di offerta economica ed emblema storico della splendida città di Corato che non merita questo degrado crescente.

La presente nota stampa – ha concluso Montaruli – viene formalmente inviata alla dott.ssa Rossana Riflesso, nella sua qualità di vice-prefetto Vicario di Bari e soprattutto di Commissario Prefettizio della città di Corato, le cui capacità ed esperienze conosco personalmente e che sono certo darà seguito alla nostra richiesta di incontro urgente da tenersi, preferibilmente, in orario pomeridiano il più presto possibile per pianificare, organizzare e stabilire un cronoprogramma di interventi non più procrastinabili».

domenica 21 Ottobre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 6:31)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Quello dell'abusivismo commerciale è un problema che si trascina dappertutto da decenni, e farne emergere la gravità ora, sembra tardivo ed inutile. Alla base di ciò vi è sempre il solito fattore: l'eccessiva bontà e l'esasperata mancanza di “dignità di patria” del popolo italiano. La tolleranza. l'indifferenza, la debolezza sono state, in precedenza, alla base anche della nascita di fenomeni sociali nostrani quali la mafia, la camorra, la n'drangheta, la sacra corona unita: li abbiamo anche esportati, ma non ci hanno fatto aumentare il PIL. Però noi siamo così, e di questa realtà dobbiamo tener conto: è inutile far finta che siamo un popolo diverso. Mi fanno infatti amaramente ridere quei movimenti o partiti che si rinnovano o nascono anteponendo al nome, l'aggettivo “nuovo”. (continua)

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

(continuazione) Detto ciò e mettendoci l'animo in pace, alla luce anche del fatto che, appena viene fuori un tizio che vorrebbe mettere un po' d'ordine, viene fortemente osteggiato, deriso, accusato di Fascismo, ostacolato nei comizi, minacciato, spernacchiato e chi più ne ha più ne metta (questo è il risvolto masochistico del nostro carattere), vediamo cosa si potrebbe fare. Certo la prima parola che viene in mente è: “niente”, e ne abbiamo buoni motivi per crederlo. Ma il disfattismo non serve e quindi cerchiamo una soluzione al problema. Questi ragazzi hanno dietro una organizzazione italiana illecita, che distribuisce loro prodotti contraffatti, di provenienza estera o autoctona. Colpendo quindi tali giovani, si causerebbe un danno anche a quelle aziende italiane, sappiamo (continua)

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

(continuazione 3) tutti in quale Regione sono ubicate: lavorano tutte in nero, ma fino a quando non si deciderà di abolire la carta moneta, questo fenomeno sarà sempre più elevato. I commercianti hanno ragione a lamentarsi, le aziende che fabbricano e distribuiscono i prodotti contraffatti hanno anch'esse ragione, i ragazzi di colore che stazionano sui marciapiedi a venderli, hanno pur essi ragione. E' un paradosso tutto italiano, è la cosiddetta “guerra dei poveri”, emersa in contrapposizione ai privilegi dei politici, che nulla hanno fatto per bloccarla. Ma non per malvagità: per pura “incapacità”. Ma sono l'espressione di un popolo “incapace” di autogestirsi. Quindi io inizierei proprio dalla “testa del pesce”: rivedere, verso il basso, la funzione di chi ci comanda, (continua)

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

(cont. 4) da stimolo per gli altri. Ma in che modo? Facendo capire che il sacrificio economico e carrieristico dei politici è in funzione del raggiungimento dell'interesse collettivo, e che tutti devono fare altrettanto. Mai più quindi anarchia nella vendita sui marciapiedi, ma l'obbligo di mettersi in regola, come gli altri. Per il mercato al centro: l'Amministrazione precedente si autoesaltava continuamente, ricevendo i miei rimproveri, da persona assai sobria e contenuta nei facili entusiasmi, evidenziando non molto tacitamente la differenza di Corato con altri paesi. Facendo tornare il mercato al centro, ci sarebbe un vero e buon motivo di differenziazione. Sperando di non aver annoiato, ringrazio la Redazione per la pazienza accordatami e chi mi ha letto, per l'onore concessomi.

MB
MB
5 anni fa

Bisognerebbe educare la gente a non comprare. .borse e scarpe contraffatte….personalmente preferisco un anonima borsa…..alle imitazioni di Prada…LUis Vuitton. ..ed altro..

nerdrum
nerdrum
5 anni fa

abusivi sulle spiagge, abusivi al mercato, parcheggiatori abusivi, costruzioni abusive, case popolari in mano ad abusivi, allacci abusivi (AQP, ENEL), b&b abusivi, case di riposo abusive, invalidi abusivi (falsi) artigiani abusivi… la nazione è abusiva… e giù con stucchevoli, logorroiche ed improduttive analisi sociologiche ed esercizio dell' eloquenza.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Le analisi servono, se poi tiri delle conclusione ed offri delle soluzioni. L'ibernazione della nostra volontà, la rassegnazione, il disinteresse per ciò che ci accade, l'inerzia combattiva, il fatalismo, la bontà ad ogni costo, annullano poi tutto. Leggo stamani sul Corriere della Sera che abbiamo una quinta mafia: quella nigeriana. In quale altro Paese europeo poteva nascere e svilupparsi?

nerdrum
nerdrum
5 anni fa

“Corriere della Sera” on-line 16/05/2018 – Annalisa Grandi : …. la vicenda è questa: “….mio figlio era in vacanza in Giappone, a Tokyo, sarebbe dovuto rientrare in Italia il 10 maggio. Il 2 maggio scorso però, in sella alla sua bici, ha investito una donna causandole la frattura di un osso del bacino. Si è fermato per soccorrerla, ma è stato arrestato e da allora si trova in stato di fermo nella caserma di Ikegami.” Rischia una condanna fino a cinque anni di carcere per lesioni. La legge nipponica consente che possa essere trattenuto per 23 giorni, prima che venga formulato il capo di imputazione. chi vuol intendere intenda.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
5 anni fa

Signore e Signori, per risolvere il problema su esposto non c'è bisogno di leggi speciali e/o di rinvangare il passato (si stava meglio quando si stava peggio), ma semplicemente applicare le leggi vigenti. Ecco, questo è il vero problema dell'Italia, in quanto qualsiasi pubblico ufficiale vorrebbe fare nientaltro che il proprio dovere, lavoro per cui viene pagato; automaticamente viene tacciato di essere destroide o ancor peggio razzista. Provate ad andare a vendere per strada della merce contraffatta in una qualsiasi capitale nordafricana o mediorientale; sareste arrestati seduta stante e vi posso assicurare che il fatto di essere Italiani non giocherebbe sicuramente a vostro favore.