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Maturità 2018: come la vivono gli studenti coratini?

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Maturità 2018: come la vivono gli studenti?
Alle 7.30 di questa mattina i maturandi delle scuole coratine si sono "presentati" così alle telecamere di CoratoLive.it: sorrisi, abbracci, gesti scaramantici e anche qualche lacrimuccia
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Sorrisi, abbracci, gesti scaramantici e anche qualche lacrimuccia. Con il vocabolario di italiano, solo alcuni. Alle 7.30 di questa mattina i maturandi delle scuole coratine si sono “presentati” così alle telecamere di CoratoLive.it.

Alle 8.30 per loro è suonata la campanella per quella che è la prova meno temuta: il compito di italiano. La più attesa, come ogni anno, è la terza prova: «le domande le scriveranno anche i membri esterni della commissione, è questo che ci preoccupa» confessano gli studenti.

Nel corso della mattinata sono trapelate le informazioni sulle tracce scelte dal Ministero per gli oltre 500mila diplomandi, da nord a sud Italia.

Molte “previsioni” sono state azzeccate: le persecuzioni razziali ne “Il giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, a 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali; il principio dell’uguaglianza nella Costituzione italiana di cui ricorrono i 70 anni; la Cooperazione Internazionale per il tema storico con un focus sugli statisti Alcide De Gasperi e Aldo Moro, a 40 anni dal rapimento e dall’uccisione dell’esponente della Dc; l’amore e la solitudine della poetessa Alda Merini per la prova di arte; “massa e propaganda” per l’ambito storico-politico.

mercoledì 20 Giugno 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 13:04)

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Giò Gatto
Giò Gatto
5 anni fa

No comment per alcuni intervistati…gesù mio, come ci sono arrivati questi alla maturità? E votano pure…

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Anche se cerco di essere indulgente, non posso non associarmi, intimamente, al commento di Giò. Nel '66, quando affrontai io gli esami di maturità al vecchio liceo Oriani, era ben diverso il modo di presentarsi davanti ai professori, in un giorno così importante per noi studenti. I docenti di ora, figli e nipoti del '68, non possono ora pretendere dai ragazzi comportamenti e modi di vestire che essi, a loro tempo, hanno contestato duramente, riuscendo in tal modo, complici governi scialbi, a distruggere, assai compiaciuti, delle sane tradizioni. Ma le guerre e le crisi economiche fanno crescere (infatti i movimenti giovanili di contestazione, nascono solitamente quando c'è benessere), ed ora mi sembra che i ragazzi, abbigliamento “casual” a parte, siano più consapevoli e più maturi.

Nome e cognome
Nome e cognome
5 anni fa

Complimenti per il servizio mirato a sottolineare una differenza di status sociale tra i due istituti … !!!!
É così che si incoraggia la nuova classe dirigente !!
Pessimo servizio !