Attualità

Olivicoltura pugliese, per gli agricoltori arriva una «terribile crisi»

La Redazione
Ulivi monumentali
«Il quadro che emerge è molto inquietante e il mondo olivicolo attende con ansia risposte celeri e risolutive» dopo i danni derivanti dalle gelate primaverili e l'avanzare del batterio della xylella fastidiosa
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«Terribile». È così glinagricoltori definiscono la situazione di crisi per l’olivicoltura pugliese. Neingiorni scorsi ne hanno parlato all’interno del Comitato liberi agricoltorinandriesi e di altre associazioni di settore e di comparto (Claa): oltre che danAndria sono intervenuti da Corato, Bisceglie, Bitonto, Terlizzi, Molfetta.

Un incontro «dal sapore amaro». Unnapprofondimento a 360 gradi che ha messo al centro i danni derivanti dallengelate primaverili e dall’avanzare del batterio della xylella fastidiosa: duenproblemi gravissimi che il Claa ha affrontato sin dai tempi in cui «altri minimizzavanonle questioni, continuavano a dire che la cosa non avrebbe mai potuto riguardarenil territorio del barese e del Nord Barese».

Oggi, invece, si parla di un fenomenonin drammatica ascesa con conseguenze disastrose che potrebbero far sentire inpropri effetti per i prossimi decenni ma «nessuno ancora ha il coraggio di direne di affermare questo» affermano dal Claa. E ancora: «non vediamo azioninconcrete e incisive volte a fronteggiare le emergenze» aggiungono.

Nell’incontro è emersa «unanlamentela comune per essere stati abbandonati a se stessi dopo gli ingentissimindanni dovuti alle gelate. Infatti – scrive il Claa in unannota ufficiale – alle iniziali rassicurazioni di dovere e spesso di facciata, inncerti casi da parte delle autorità locali preposte, non è seguita nessunanazione concreta per agevolare gli operatori danneggiati così come risultanincomprensibile come non sia subito stato chiesto e ottenuto lo stato dincalamità».

Il rappresentante andriese del Claa,nNatale Zagaria, commenta: «il comparto olivicolo nella Bat e nel Nord Baresencostituisce un motore trainante per l’economia e quindi non tardano ad emergerenle prime conseguenze: diminuzione degli investimenti sul capitale, riduzionendelle operazioni colturali quale la potatura con un incremento su base annuandella disoccupazione Agricola.

Nell’incontro plenario abbiamonposto attenzione nell’analizzare l’avanzata della batteriosi, che senzanl’adozione di idonee pratiche agricole risulta avanzare sempre più verso nord. Il quadro che emerge è moltoninquietante e il mondo olivicolo attende con ansia risposte celeri e risolutive».

Anche il presidente del Comitato,nNicola Giuseppe Losito, esprime parole durissime verso le autorità locali che «nonnpossono ergersi a difensori della categoria e del settore mentre continuano andialogare, se e quando lo farebbero, con i soliti soggetti trascurando la basenoperativa e sociale di un settore, quello agricolo, che di fronte alle situazionindi emergenza da noi denunciate potrebbe produrre danni economici ednoccupazionali inimmaginabili.

La politica deve fare la suanparte ma non c’è o se c’è è distratta ed affaccendata in tutt’altro chenguardare ai reali interessi diffusi del territorio e dell’economia cittadina enpugliese.

Di questo passo qualcuno, piùnd’uno, potrebbe portare sulle proprie spalle la responsabilità di averncompletamente ignorato queste emergenze e di aver distrutto la storia enl’economia di un intero territorio a causa di inerzie ed incapacitànamministrative e di governo».

mercoledì 23 Maggio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 14:20)

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Raffaele falco
Raffaele falco
5 anni fa

Ma sii, tanto i nostri politici promuovono l'olio tunisino x xche' bisogna aiutare il governo tunisino, e a noi chi ci aiuta.

Pippo
Pippo
5 anni fa

Gli assessori all'agricoltura dei comuni interessati cosa fanno ? e io pago