Attualità

Uliveti danneggiati dalla neve, oggi iniziano le ispezioni della Regione

La Redazione
close
Uliveti danneggiati dalla neve
Le videointerviste agli esperti. Camposeo: «gli agricoltori attendano la ripresa vegetativa prima di procedere con la potatura». Se ne è parlato ieri pomeriggio durante il convegno organizzato dalla Cooperativa "Terra Maiorum"
3 commenti 1345

«Risposte certe e consigli concreti». Questo chiedono gli operatori del comporto agricolo che si stanno trovando a dover fronteggiare ancora una volta i danni derivati dalla neve e dal gelo arrivati a febbraio.n

La «necessità di capire come comportarsi dopo un evento di natura eccezionale come quello che si è abbattuto sulle nostre campagne» ha portato la Cooperativa “Terra Maiorum” ad organizzare un convegno tecnico all’interno dell’istituto “Tannoia”. Una scelta non casuale, vista la presenza nella scuola dell’indirizzo di agraria. Non a caso, nel suo saluto introduttivo, il dirigente Nunzia Tarantini ha detto di essere «onorata per questa scelta».n

«Si è delineato uno scenario non positivo rispetto alle aspettative di raccolta delle produzioni di olive» ha esordito Pasquale D’Introno, presidente della Cooperativa. Perciò «i produttori chiedono certezze. intere famiglie vivono di agricoltura: a Corato questi sono eventi rari, molte volte non si ha l’esperienza e la conoscenza per mettere in atto la tecnica da adottare per la buona coltivazione del terreno e degli alberi di ulivo».n

Proprio dalle associazioni di categoria si fanno sempre più sentire le richieste per l’ottenimento dello stato di calamità naturale. Ieri mattina il sindaco Massimo Mazzilli ha annunciato che oggi nelle campagne coratine arriveranno gli ispettori della Regione (servizio agricoltura) per un primo sopralluogo nelle zone più colpite. «È un passaggio propedeutico, è evidente, una fase senza della quale non ci sarebbe stata la possibilità di avviare nulla: i tecnici si renderanno conto che le piante sono molto sofferenti. Ci sono zone in cui sembra che gli ulivi si siano seccati. Il passaggio successivo sarà l’invio delle relazioni al servizio regionale che stabilirà se accettare la richiesta e quindi far scattare o no la concessione degli aiuti».
n

Le zone più colpite? «Sicuramente quelle esposte verso il mare, quelle che non hanno nessuna barriera (per esempio “Il Capitolo”, scendendo verso Trani), così come quelle che si trovano sul declivio delle zone collinare (San Vittore, zona premurgiana e via Barletta Grumo). Chi aveva anticipato la potatura sta patendo di più. A soffrire di più sono stati di sicuro gli alberi più giovani. Il Comune ha predisposto un modulo attraverso cui segnalare la situazione dei propri alberi per fornire agli enti preposti una “fotografia” quanto più dettagliata delle campagne.n

Durante il convegno, oltre a Benedetto Miscioscia (coordinatore regionale delle Città dell’olio) ed Ettore Zucaro (coordinatore regionale dei collegi dei periti agrari), a fare sintesi rispetto ai danni registrati nelle campagne è stato l’intervento di Salvatore Camposeo, docente del dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università degli studi di Bari. «L’ondata di maltempo – ha spiegato Camposeo – ha provocato molti danni, sia leggeri (dalla defogliazione all’accecamento delle gemme) che più gravi (fenditure sui rami e sulle branche, in alcuni casi anche la morte della pianta).n

Il consiglio in particolare è uno: gli agricoltori fanno bene ad attendere la ripresa vegetativa prima di stimare effettivamente i danni. Se il danno è lieve, con una semplice potatura di rinnovo si sistemeranno le branchiette; con un danno più evidente la potatura dovrà essere “di ringiovanimento”. Se la situazione risulterà davvero grave purtroppo l’unica via percorribile sarà l’estirpo».

giovedì 5 Aprile 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 16:24)

Notifiche
Notifica di
guest
3 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Ma tra questi soloni c'è qualcuno che ha potato praticamente un ulivo, ha respirato quel odore acre dei sacchi di tela iuta pieni di olive, si è sporcato le scarpe di polvere o di fango durante la raccolta delle olive, ha respirato il fumo delle frasche bruciate, etc.. Non vorrei che quest'ennesimo convegno sia solo un modo per mettersi in mostra, d'altronde le conclusioni sono state così ovvie e scontate. Una situazione del genere si è già verificata, in modo più grave, nel 1956. Allora, purtroppo, la soluzione fu il taglio delle piante e il farle ricrescere tramite i polloni più rigogliosi.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Naturalmente, si spera che gli ispettori della regione non minimizzino i danni, ma constatino la reale dannosa e triste situazione, facendo una volta tanto gli interessi degli agricoltori e non pensando ai bilanci regionali.

raffaele falco
raffaele falco
6 anni fa

Complimenti al Signor D'Introno che ha organizzato l'evento, unica pecca è stato il locale destinato alla riunione. Comunque a mio modesto parere non ci facciamo illusioni riguardo i possibili aiuti, ormai il “pozzo è vuoto”. Poche parole a buoni intenditori. E se qualcuno godrà, sarà quel qualcuno che sà muovere le carte.A mio modesto parere nell'ipotesi di aiuti, gli stessi li collegherei alle quantità di prodotto raccolto nel 2017 o facendo una media negli ultimi anni o collegandoli alle quote di integrazione.