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Quando l’odio corre sui social. Al “Corato Open Space” la mappa italiana dell’intolleranza

La Redazione
Hate speech
Un appuntamento con il ricercatore coratino Cataldo Musto: attualmente impegnato nel dipartimento di informatica dell'Università di Bari, è stato visiting researcher al Philips Research Center di Eindhoven
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Quale ruolo hanno i social network e i social media nella società moderna? Quali sono le potenzialità di questi strumenti, dei rischi e dell’evoluzione recente legata al tema dell’hate speech?
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A queste domande darà risposta il ricercatore Cataldo Musto. L’appuntamento è fissato per mercoledì 21 febbraio, dalle 20.30, negli ambienti del Corato Open Space (in viale Ettore Fieramosca 169).n

«Secondo un recente studio di IBM scrivono gli organizzatori – il 90% delle informazioni che viaggiano in Rete è stato prodotto negli ultimi due anni. I principali artefici di questa crescita esponenziale dei dati siamo noi utenti, che quotidianamente produciamo “informazione” attraverso social network, cellulari e dispositivi dotati di sensoristica. Questo recente fenomeno modificato alcuni paradigmi comportamentali consolidati: basti pensare ai nuovi strumenti per discutere in Rete con altri individui e alle nuove modalità con cui oggi costruiamo le relazioni sociali.n

Uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni è legato al tema dell’Hate Speech, i “discorsi d’odio” che sempre più frequentemente vengono riversati in Rete e sui social network.n

Dal 2015 l’associazione Vox Diritti, insieme all’Università degli Studi di Roma, l’Università Statale di Milano e il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari lavora al progetto “Mappa Italiana dell’Intolleranza”, il cui scopo è creare delle mappe termografiche che evidenzino le aree del territorio nazionale in cui gli individui pubblicano più frequentemente contenuti di tipo omofobo, razzista, antisemita o in generale “intollerante” su social network come Twitter e Facebook».n

Cataldo Musto
È un ricercatore del dipartimento di informatica dell’Università degli Studi di Bari. Nel 2011 è stato visiting researcher presso il Philips Research Center di Eindhoven. Ha conseguito il dottorato di ricerca in informatica nel 2012 con una tesi incentrata sullo studio e l’applicazione di modelli di rappresentazione semantica dell’informazione ad algoritmi di profilazione utente e recommender systems. Autore di oltre 50 articoli pubblicate su riviste e conferenze internazionali, dal 2014 collabora con l’Università di Roma e l’Università di Milano alla realizzazione del progetto “Mappa Italiana dell’Intolleranza”.

giovedì 15 Febbraio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 19:20)

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