Attualità

“Terra Venti Nuvole”, in mostra i ricordi di ciò che eravamo

​Ingrid Vernice
“Terra Venti Nuvole”
Una mostra dedicata al territorio ed alla civiltà contadina resa possibile grazie al circuito Sistema Museo con il patrocinio del Comune di Corato
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Raccontare la Murgia si può, anzi si deve. Lo si può fare tramite una ritrovata attenzione verso la memoria dei luoghi e degli oggetti della tradizione contadina del 19esimo e del 20esimo secolo racchiusi, come tesori dal valore incompreso, all’interno del Museo della civiltà e del territorio di Corato.

La rassegna “Terra venti nuvole” nasce proprio per rafforzare il ricordo delle origini della nostra società, con particolare attenzione al mondo contadino e pastorale. Sono previsti numerosi appuntamenti collaterali che coinvolgeranno anche le scuole, in particolare gli studenti dell’istituto “Oriani-Tandoi” che hanno contribuito alla buona riuscita della serata tramite il progetto alternanza scuola-lavoro.

L’inaugurazione
Oltre alla presentazione delle diverse sale ed oggetti che compongono la mostra, avvenuta alla presenza del primo cittadino Massimo Mazzilli, non sono mancate le letture di poesie in vernacolo, ad opera dello stesso autore Gerardo Giuseppe Strippoli e gli interventi musicali del maestro Luigi Palumbo & Aquarata, con i loro brani ispirati dal folklore coratino. La serata si è poi conclusa con la degustazione di prodotti enogastronomici offerti dalla Cantina Sociale “Terra Maiorum”, serviti con l’apporto dei ragazzi dell’istituto professionale cittadino.

La mostra
«Si tratta in realtà di un riallestimento della mostra già presente all’interno del museo della città e del territorio, grazie all’introduzione di nuovi pezzi appartenenti alla collezione privata della famiglia Capozza ed in particolare grazie all’impegno dei fratelli Filippo e Chiara» ha spiegato Marilena Torelli, responsabile di gestione di Sistema Museo.

L’esposizione si articola in diverse sezioni, una per ogni stanza della struttura museale. Vi è la spazio dedicato alla coltura dell’ulivo, quello dedicato alla pastorizia, poi alla cerealicoltura, alla viticoltura ed alla produzione del vino, agli oggetti domestici che facevano parte del quotidiano, alla cartografia e, in fine, lo spazio dedicato al trasporto per mezzo del carro e alla cura degli animali da traino.

A corredare l’esposizione di oggetti della cultura contadina le parole in coratino di Gerardo Giuseppe Strippoli e le foto di utensili in disuso.

Lo scopo della mostra è quello di riportare l’attenzione sugli aspetti dimenticati della nostra tradizione anche suscitando forti emozioni nel visitatore attraverso foto e versi di scrittori pugliesi, in vernacolo e non.

La selezione degli oggetti, dei brani e delle poesie che vanno a completare l’esposizione, è stata compiuta da Maria Pia Sardano e Tiziana Monterisi, mentre le foto stampate su tela sono del fotografo Mimmo Messa.

La speranza di tutti, organizzatori e famiglia Capozza, è che da esposizione temporanea la mostra si trasformi in un allestimento permamente.

sabato 28 Ottobre 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 1:42)

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