Istituti comprensivi e circolo didattico

Scuola, tra aule mancanti e green pass. I presidi: «Che sia un anno in presenza»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Si torna a scuola
La difficoltà principale, in almeno due istituti, è la mancanza di aule. Poi ci sono il green pass, le regole anti covid e i "soliti" problemi che attanagliavano la scuola anche prima della pandemia
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La difficoltà principale, in almeno due istituti, è la mancanza di aule. Poi ci sono il green pass, le regole anti covid e i "soliti" problemi che attanagliavano la scuola anche prima della pandemia. Scorrono con un filo di tensione – dovuta anche al tanto lavoro di questo periodo – gli ultimi giorni prima dell'avvio del nuovo anno scolastico. Quando mancano poche ore alla prima campanella, gli istituti stanno limando i dettagli in attesa di riaccogliere, finalmente, alunni e docenti tra i banchi. «Che sia un anno scolastico in presenza» è il coro unanime dei dirigenti degli istituti comprensivi e del circolo didattico della città. Una speranza ma, al tempo stesso, anche una profonda convinzione.

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La novità è la certificazione verde. Tutto il personale scolastico – docente e non – può entrare a scuola solo dopo aver presentato il green pass. Chi ha scelto di non vaccinarsi, può ottenere il "lasciapassare" solo sottoponendosi a tampone ogni due giorni, con costi a proprio carico. Ad eccezione degli studenti, l'obbligo di possedere la certificazione riguarda chiunque volesse entrare a scuola, quindi anche i genitori dei ragazzi. Al momento il controllo spetta ai dirigenti scolastici, ma a breve dovrebbe essere messa a disposizione degli istituti una piattaforma (inserita nel sistema informativo del ministero dell'Istruzione) in grado di consentire controlli più agili. Al momento, stando a quanto hanno riferito i dirigenti scolastici, in città non ci sono casi di personale rimasto fuori della scuola perché privo di green pass. Un'altra novità è rappresentata dal distanziamento: non è più obbligatorio – come lo scorso anno – ma solo raccomandato, secondo il decreto pubblicato il 6 agosto scorso.

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La situazione negli istituti comprensivi e nel circolo didattico. A tenere banco in questi ultimi giorni è quanto sta accadendo al circolo didattico Fornelli. Lunedì scorso, a meno di dieci giorni dal primo giorno di scuola, il Comune ha diffuso un avviso pubblico per cercare spazi da affittare e destinare ad aule scolastiche. Nove aule, per l'esattezza: 5 per il Fornelli e 4 per la scuola dell’infanzia Madonna Pellegrina. Le classi del Fornelli in cerca di aule sarebbero quelle ospitate sino allo scorso anno al primo piano della scuola media Giovanni XXIII. Una delibera di giunta (approvata tre giorni dopo l'avviso pubblico) ha infatti disposto «l’immediata restituzione alla Giovanni XXIII delle aule sino ad oggi utilizzate dal Fornelli», precisando che «le classi del Fornelli, sino ad oggi temporaneamente ubicate presso la Giovanni XXIII, tornino nella sede originaria, nelle more che si completi l’iter avviato per l’individuazione di nuovi spazi». L'avviso pubblico scade oggi alle 12, poi bisognerà valutare le eventuali offerte presentate. Al momento, quindi – con il primo giorno di scuola alle porte – non è dato sapere dove faranno lezione i bambini che frequentano queste classi del Fornelli.

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In attesa di novità sull'argomento, la preside Rosella Lotito ha detto la sua sull'anno scolastico che sta per partire. «La voglia è senza dubbio quella di iniziare e finire l'anno scolastico in presenza. Abbiamo perso quasi due anni e sentiamo il bisogno di guardarci occhi negli occhi» afferma la dirigente. «Qualora però si renda necessaria la dad, spero con tutto il cuore che si eviti la didattica mista, quella in cui la scelta spetta alle famiglie. Non è possibile avere nelle classi una parte di alunni in presenza e un'altra parte che segue le lezioni di casa. È una contemporaneità che manda in confusione docenti e ragazzi». Quanto alle misure anti Covid, non emergono particolari criticità. «Nessun problema con il green pass, ne sono provvisti tutti» sottolinea la preside. Per il resto «all'esterno della scuola c'è un percorso che indica dove posizionarsi per rispettare la distanza interpersonale, prevediamo tre ingressi differenziati e sensi di marcia nei corridoi e sanificheremo gli ambienti con i macchinari acquistati nei mesi scorsi. La novità è che, al contrario dell'anno scorso, potremo utilizzare anche la palestra. C'è anche un progetto per ristrutturarla». Quello in corso è l'anno in cui il Fornelli compie cento anni. «Il primo preside ha guidato questa scuola nell'anno 1920/21» sottolinea Rosella Lotito. «È passato tanto tempo, ma portiamo bene questi anni. Peccato non aver potuto festeggiare, ma siamo pronti e motivati per ripartire».

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Anche l'istituto comprensivo Cifarelli-Santarella è alle prese con un problema legato agli ambienti scolastici. Tre aule della scuola media Santarella sono infatti al momento inutilizzabili in quanto è stato necessario avviare dei lavori di messa in sicurezza a causa di alcune lesioni. Le tre classi saranno quindi spostate in altri spazi del comprensivo: una nella stessa Santarella e le altre due al Cifarelli. «Stiamo serenamente valutando soluzioni alternative» precisa la dirigente Mariagrazia Campione. «Abbiamo a disposizione i giusti ambienti per fare lezione e consentire lo svolgimento dei lavori in sicurezza». In più, alla luce dell'avviso pubblico già citato, si attende di capire quali aule saranno messe a disposizione della Madonna Pellegrina. In merito al nuovo anno scolastico, anche per la preside Campione la parola d'ordine è "presenza". «L'obiettivo è trascorrere l'anno in classe» spiega. «La scuola è fatta di sguardi, fondamentali soprattutto nella primaria. L'anno scorso la dad si è rivelata l'unico modo per fare lezione, ma credo che stavolta possa prevalere la presenza. Pensiamo, quindi, ad accogliere i bambini in modo sereno. Per questo chiederò nuovamente tanta collaborazione alle famiglie: percepisco positività, entusiasmo e tanta fiducia di affidarsi alla scuola». La situazione è «sotto controllo in merito alla certificazione verde, presentata da tutto il personale. Anche se il distanziamento non è più obbligatorio, noi lo rispetteremo comunque in tutte le classi. In più abbiamo previsto orari di ingresso e uscita differenziati di dieci minuti. Ovviamente monitoreremo la situazione per adattarci ai cambiamenti. Intanto abbiamo montato delle vele ombreggianti negli spazi esterni, in modo da poterli sfruttare al meglio, almeno fino a quando il meteo lo consentirà. Stiamo anche valutando di appaltare dei lavori per sistemare il cortile della scuola Cifarelli».

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«Ridateci i nostri alunni, li vogliamo con noi per vederli crescere» dice a chiare lettere la dirigente del comprensivo Imbriani-Piccarreta, Grazia Maldera. «Credo che il primo giorno di scuola mi commuoverò: stare con gli studenti è la parte più bella del nostro lavoro. Nei mesi scorsi abbiamo patito e ci siamo sacrificati, poi abbiamo obbedito e ci siamo vaccinati: spero che tutto questo porti dei frutti. Ci siamo organizzati per effettuare i dovuti controlli e tutto il personale è regolarmente provvisto di green pass, che si tratti di persone vaccinate o sottoposte a tampone. Per il resto, le regole sono sempre le stesse, mascherine e distanziamento su tutte: siamo pronti a rispettarle per garantire un anno scolastico in presenza. Intanto nei nostri plessi, come l'anno scorso, abbiamo previsto ingressi scaglionati per evitare assembramenti».

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«Non vediamo l'ora di iniziare» esordisce Pina Modeo, preside dell'istituto comprensivo Battisti-Giovanni XXIII. «La situazione è tranquilla, tutte le classi sono coperte a livello di docenti, anche grazie alla numerose immissioni in ruolo effettuate dal ministero. Abbiamo grande entusiasmo e siamo desiderosi di fare lezione in presenza, garantendo anche le attività pomeridiane di recupero e socializzazione. Abbiamo infatti programmato per tutto l'anno scolastico diverse attività laboratoriali, in modo che i bambini possano recuperare sia dal punto di vista della didattica, sia da quello della socialità. Insomma, il programma è fitto e lo porteremo avanti, coinvolgendo le famiglie e dando attenzione ai bambini più fragili». Sul fronte Covid, prosegue la dirigente, «posso dire che c'è grande sensibilità da parte del personale: ci siamo fatti carico di questa responsabilità e tutti sono dotati di green pass. Anche se il distanziamento non è più obbligatorio, rispetteremo i due metri di distanza dalla cattedra, secondo quanto previsto dai protocolli. Avendo plessi con diversi ingressi, siamo in grado di prevedere accessi da più punti in modo da non far incrociare i ragazzi tra loro, pur senza differenziare gli orari. Vogliamo offrire alla comunità scolastica una situazione più stabile possibile».

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Gli ultimi a entrare in classe, il 20 settembre, saranno gli studenti del comprensivo Tattoli-De Gasperi. «Stiamo avviando l'anno scolastico secondo le procedure e i dettami normativi» afferma la preside, Maria Rosaria De Simone. «Abbiamo ribadito in commissione sicurezza lo stringente rispetto di tutte le regole: continueremo quindi a misurare la temperatura e a prevedere ingresso e uscita dei ragazzi da punti diversi dei vari plessi. Ad ora non abbiamo riscontrato alcun problema con il green pass del personale scolastico. In generale, avremmo bisogno che ci venissero concesse più classi in organico, in modo da non avere aule troppo affollate. C'è comunque grande voglia di ripresa, seppure con prudenza. Se non mette a rischio l'incolumità della salute, auspico un anno scolastico in presenza. Altrimenti una dad ben fatta potrebbe essere una buona soluzione temporanea. Di sicuro i ragazzi vanno aiutati nel recupero della socialità che con il Covid è venuta meno. Abbiamo cercato di ridurre questo danno con laboratori estivi di musica e sport acquatici, questi ultimi svolti a Trani e a Policoro». Com'è noto, nella palestra della scuola De Gasperi è ubicato l'hub vaccinale. «Al momento non abbiamo notizie su quando ci verrà restitutita la palestra» dice la preside. «Per noi è certamente un sacrificio privarci di quello spazio, ma ne siamo ben contenti, essendo una questione di dovere civico».

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lunedì 13 Settembre 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 3:40)

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maestra e mamma
maestra e mamma
2 anni fa

Nooooooooooooooooooooooooooooooooo !!! La D.A.D. no. Vi prego. Equivale al nulla eterno. La scuola è SOLO e SOLTANTO in presenza. A qualsiasi grado di scuola, fidatevi. Il resto, chiacchiere e basta… Firmato : una maestra e mamma.

Stefania
Stefania
2 anni fa

L’eco del chiacchiericcio mentre ci si accinge a scuola,una mamma che accompagna per mano il proprio bambino ,la campanella che suona,i ragazzi che esultano all’uscita.Tutto questo e’scuola.E’vita.Forza tutti!!!!Non lasciamoci fregare da questo
Mostro che ci ha distrutto la vita.

Teresanna
Teresanna
2 anni fa

Ma i ragazzi devono avere il greenpass? E chi ha fatto solo una dose?

Antonio.m
Antonio.m
2 anni fa

Grande organizzazione da parte del sindaco, a poche ore dall'inizio della scuola non si sa dove alcuni ragazzi faranno lezione, aule da ristrutturare dopo tre mesi di chiusura, complimenti sindaco l' organizzazione e davvero il suo forte. Si dimetta che magari il commissario prefettizio sapra' gestire meglio la situazione.

Stefania
Stefania
2 anni fa

Maria P.Cercavo di essere poetica???? e Abbandonare per un istante L’ombra del virus.????????Pensa che sia importante sapere?E quando lo sa’ osa fa’,con chi se la vuole prendere?Lei è un essere inerme come tutti noi difronte a questa cosa immensa e distruttiva.L’unica cosa che puo’fare e’essere
positiva.(no al covid?????)Ovvio!

Maria P.
Maria P.
2 anni fa

“che sia un anno in presenza” è un augurio ma dovrebbe più utilmente trasformarsi in un invito al responsabile unico della DAD in Puglia ovvero il presidente Emiliano. È lui che decide e ha sempre deciso da solo, anche quando le norme del Governo non prevedevano didattica a distanza.
Il resto è poesia, di bassa qualità.