Fino a qualche anno fa la Xylella sembrava un problema lontano, che non poteva interessarci. Negli ultimi tempi, invece, il campanello d'allarme è suonato anche da queste parti, complici il focolaio di Canosa (fortunatamente circoscritto) e l'arrivo del batterio nel Sud Barese. Ieri sera un incontro svolto ai piedi del santuario Madonna delle Grazie, è servito per fare il punto della situazione e illustrare quali passi avanti sono stati fatti in campo fitosanitario, come agire per fronteggiare il virus e soprattutto per ricordare la parola d'ordine: prevenzione. Solo così sarà possibile scongiurare l'arrivo di una vera e propria calamità, al momento senza cura, che rischia di travolgere – secondo gli esperti intervenuti – la nostra economia, molto influenzata, per l'appunto, dalla coltivazione della cultivar "Coratina".
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L'incontro "La Xylella non va in ferie", moderato da Carlo Sacco, è stato introdotto da Tommaso Loiodice, presidente di Unapol. Dopo i saluti del sindaco De Benedittis, del padrone di casa Don Antonio Maldera e del presidente del collegio periti di Bari Ettore Zucaro, si sono susseguiti gli interventi dei due relatori: il dottor Pierferderico La Notte, ricercatore del Pnr, e Paolo Leoci, presidente regionale dell'associazione "No Xylella – Sì Produttività", comitato costituito in Puglia da aziende olivicole, aziende olearie e aziende agrituristiche.
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Povero Gesu’che guarda Dalla sua casa,noi essere umani incapaci di custodire le bellezze di cui ci ha donato.Neanche lui ci esaudisce
più,ormai.Visto il mondo come va’……….Meditate gente meditate…….