Dall'arena politica del consiglio comunale, dove si attacca e si difende a colpi d'eloquenza, al ring di Piacenza, dove Rosalba Marcone ha battuto la campionessa italiana dei 69 kg, Jessica Altadonna. Una vera e propria impresa – come riferiscono i giornali locali – perché l'ex consigliera comunale coratina è riuscita a superare la piacentina, fresca di titolo, ad appena 3 mesi dal suo esordio nel pugilato.
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Due consiliature nelle fila del Pd, per Rosalba lo sport, come la politica, è sempre stato centrale nella vita. Per tanto tempo si è dedicata al volley, prima come giocatrice, poi come allenatrice e dirigente della Polis Corato. Un lungo percorso che, ad un certo punto, si è interrotto. «La passione per la boxe è nata per caso. Dopo la laurea non ho più avuto la possibilità di giocare a pallavolo e allora ho cercato un'altra attività da praticare. L'idea di iscrivermi in palestra mi intristiva da morire e sotto casa c'era e c'è ancora la palestra di pugilato del caro amico Yassine Habachi. I miei amici hanno sempre ironizzato sul fatto che il volley non fosse uno sport perché privo di contatto fisico. Alla provocazione ho risposto con i fatti, cimentandomi in una nuova disciplina che prevedesse il contatto fisico: la boxe».
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Nel frattempo Rosalba Marcone, laureata in architettura, si trasferisce a Reggio Emilia e inizia ad insegnare sostegno in una scuola del capoluogo emiliano, senza abbandonare la noble art. Si iscrive alla Boxe Tricolore Olmedo dove è seguita da due ex pugili, il reggiano Massimo Bertozzi e il sardo Valentino Manca. «Rosalba si allena con divertimento, passione e serietà» ha commentato Manca dopo la vittoria su Altadonna. Ed è proprio l'applicarsi con dedizione ad aver portato i suoi frutti.
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«Qui mi tocca citare un compagno di palestra – dice Rosalba – : "si gioca a calcio, a basket, a tennis, non si gioca alla boxe". La boxe si fa sul serio. Non bisogna far male e non bisogna farsi male. In secondo luogo si è pugili anche fuori dalla palestra. Si è pugili quando si mangia, quando ci si conta le chilocalorie e si programma perfettamente la propria alimentazione. Bisogna arrivare in forma agli allenamenti e ai match senza patire la fame. Io ho imparato a mangiar bene a 32 anni e ho perso quasi 15 kg. Non perché prima mangiassi schifezze, semplicemente ho scientificamente calcolato tutto. Quindi bisogna avere una grande predisposizione al sacrificio: è una disciplina totalizzante. Inoltre si gareggia per categoria di peso. Io sto passando ai 64 kg, non ci avrei mai sperato qualche mese fa».
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E alla fine il sacrificio ha portato i suoi risultati, in brevissimo tempo. L'esordio è avvenuto allo stadio Mirabello il 5 marzo. Di lì un combattimento ogni mese con tre vittorie e una sola sconfitta. «Onestamente mi sento portata» confessa. «Adoro le sfide e mi piace molto il sacrificio. La boxe è in grado di essere estenuante e questo mi entusiasma. Mi misuro giorno dopo giorno con qualcosa si nuovo in cui bisogna davvero metterci tanta tanta energia, disciplina e concentrazione. C'è tanto pensiero e meditazione. Qualcuno potrebbe pensare che tirare un pugno possa essere una manifestazione fisica della propria forza bruta. Un gesto di pura ferocia. È tutt'altro. Bisogna concentrarsi su velocità e coordinazione. Colpire e non prenderle. Per colpire bisogna non prenderle. La prima regola è dunque schivare. Questo è il primo insegnamento del maestro Bertozzi, che mi ha anche insegnato che "la prima guerra sul ring è quella psicologica". È importante mostrarsi sicuri con l'avversario».
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Nelle dichiarazioni a margine dell'incontro con Altadonna, il tecnico Manca ha detto di contare su di lei per i prossimi campionati italiani. «Darò il massimo. – conclude la novella boxeur – Sto bene quando mi alleno e quando faccio gli incontri. A 33 anni sarei sportivamente in età pensionabile e invece, come dicono da queste parti quando mi prendono in giro, "gallina vecchia fa buon brodo". Prendo positivamente tutto ciò che arriverà».
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Complimenti Rosalba.
Tutti gli sport sono belli finché non si strabordi nel fanatismo. Personalmente preferisco una donna con qualche kilo in più e che non perda la propria femminilità rispetto al raggiungimento di traguardi agonistici. Ciò non toglie la bravura e la tenacia di Rosalba che sappiamo metterci in ogni campo! Complimenti!
complimenti
Splendida notizia! Io onestamente ti vedevo come sindaco di Corato. La logica che c’è nel tuo ragionamento come pugile sarebbe andata bene anche come sindaco. Ma a 33 anni c’è ancora tempo per fare tutto!
signora, complimenti. mi perdoni se le chiedo, non vorrebbe candidarsi come sindaco a corato, magari cominciare a menare le mani potrebbe essere una ricetta per riportare le cose sulla giusta traiettoria.
e che altro aggiungere alla parole di ROSALBA?