Attualità

Serena Petrone all’Archeoclub: «Al Museo già conservati 90 reperti di zona San Magno»

La Redazione
Serena Petrone al Museo della Città e del Territorio
La collaboratrice della Soprintendenza: «È del tutto inappropriato utilizzare l'espressione "chiedere la restituzione" di un bene archeologico alla Sovrintendenza, in quanto il bene archeologico è di proprietà statale»
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Con una nota, Serena Petrone – collaboratrice esterna della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari – interviene in merito alla richiesta di restituzione dei reperti di contrada San Magno inoltrata dall'Archeoclub, precisando che nel Museo sono già conservati 90 reperti provenienti dalle zone Colonnella, Torrepaone e dalla necropoli di San Magno.

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«Il materiale archeologico conservato presso il Museo della Città e del Territorio, – spiega la Petrone – attualmente chiuso per differenti motivazioni che non ritengo di dover prendere in considerazione in questa sede, comprende 90 reperti provenienti da Località Colonnella, dal sito di Torrepaone e dalla necropoli di San Magno. Il deposito del materiale archeologico è stato frutto di un’ampia, articolata e proficua collaborazione svoltasi dal 2005 al 2009, anno dell’inaugurazione del Museo, e continuata fino al 2014, tra Amministrazione Comunale, Sovrintendenza Archeologica e Architettonica, Archivio di Stato, e professionisti locali.

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Incaricata dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, ho effettuato la selezione del materiale da esporre nel Museo Civico, in base a determinati criteri tecnici ed espositivi. Va evidenziato lo stato frammentario dei reperti provenienti dalla raccolta di superficie di Torrepaone, oggetto, tra l’altro, della mia tesi di laurea, cosi come la notevole frammentarietà del materiale proveniente da san Magno, come emerso già dagli scavi del prof. Striccoli e in quelli successivi, di cui l’ultimo riferibile al 2009.

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I reperti, dunque, opportunamente selezionati, sono stati lavati, inventariati, fotografati, catalogati e stimati. Nel momento in cui si sono verificate le condizioni opportune per l’esposizione e la sicurezza dei beni, la Soprintendenza ha concesso, con prot. n. 3954 del 14/11/2014, l ’autorizzazione al deposito temporaneo presso il Museo civico.

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Sottolineo con fermezza, inoltre, che è del tutto inappropriato utilizzare l’espressione “chiedere la restituzione” di un bene archeologico alla Sovrintendenza, in quanto il bene archeologico è di proprietà statale e che, qualora vi siano le condizioni, lo Stato, e quindi la Sovrintendenza, concede il deposito temporaneo, come sottolineato nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e ribadito dalle numerose Circolari della Direzione Generale per i Beni Archeologici, e dalle Circolari della Direzione Generale per le Antichità sui depositi di materiali archeologici presso Musei ed Enti locali.

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Esprimo, quindi, profonda perplessità dinanzi alle inopportune richieste espresse dalla neo nata associazione che intende “valorizzare pienamente i reperti e renderli fruibili”, in quanto non si tiene conto che il materiale archeologico è stato già reso pienamente fruibile nelle bacheche della sala 1 del Museo della Città e del Territorio attraverso appositi apparati e opportuni strumenti didascalici e didattici. Un invito, dunque, al cittadino attento ai Beni Culturali, al lettore serio e allo studioso corretto a vagliare le informazioni che vengono diffuse».

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lunedì 1 Febbraio 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 10:49)

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Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
3 anni fa

Grazie alla prof.ssa Serena Petrone per queste opportune precisazioni.
Ciò che non si comprende è come mai l'Archeoclub abbia formalizzato in modo scorretto una richiesta evidentemente superflua, salvo che non ci siano altri reperti del territorio coratino depositati presso la Sovrintendenza. In questo caso, però, a muoversi, se necessario, dovrebbe essere il Comune, non certo una associazione.
A questo punto servirebbe un chiarimento, sia da parte della Sovrintendenza che da parte del Comune di Corato.
A parte ciò, speriamo tutti che il piccolo Museo di Corato possa presto tornare ad essere fruibile.

S.A.
S.A.
3 anni fa

Una domanda: ma ci sono ancora altri reperti della zona di San Magno depositati in Soprintendenza oppure sono stati già tutti recuperati e depositati presso il nostro Museo e per motivi logistici solo alcuni sono stati esposti?

Chiara Capozza
Chiara Capozza
3 anni fa

Concordo pienamente quanto precisato dalla dottoressa Petrone che ha curato con professionalità i reperti emersi dagli scavi ed esposti nel nostro Museo della Città e del Territorio. Spero che quanto prima torni ad essere un luogo di cultura aperto a tutti i cittadini come è stato nei 10 anni di gestione di Sistema Museo.