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Saldi in città, gli esercenti: «Clienti timorosi e flessione nelle vendite, ma noi resistiamo»

Fabio Di Gennaro
Saldi
Si registra una «flessione nell'affluenza dei clienti e nelle vendite. La gente appare impaurita, scossa dal clima atipico che si respira in città e meno propensa a spendere» dicono i commercianti
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I saldi come opportunità per i consumatori, ma quantomai necessari anche per i commercianti che quest’anno hanno sentito in modo gravoso la crisi dettata dall’emergenza coronavirus. La stagione degli sconti è iniziata da alcuni giorni: a connotarla, secondo alcuni esercenti della nostra città, è l’atteggiamento timoroso e moderatamente titubante dei clienti. Sconvolti dalla crisi pandemica, disorientati dallo “strega comanda colore” dei Dpcm e indeboliti in parte da una recessione economica che ne ha ridotto le entrate in modo cospicuo, gli acquirenti appaiono, a dire di tutti, meno numerosi nell’affluenza e meno consapevoli dei giorni reali di apertura degli esercizi commerciali.

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«La nomea di un buon lavoro fatto negli anni passati raccolga i suoi frutti anche in tempi di crisi» sostengono i titolari dei negozi Bottega #4, Reverse e De Robertis Intimo. C’è chi, per rilanciare le vendite, cerca di ricorrere a quello che sociologicamente definiremmo un “sistema passante”. «Non vendiamo solo un prodotto, ma un’esperienza estetica» aggiunge Francesco di Reverse. «Stiamo puntando molto su strategie di marketing a mezzo social, ma anche sui più tradizionali sistemi di passaparola mediante volantinaggio» afferma Enzo De Robertis.

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Ancora: «ci siamo inventati dei buoni sconto (una sorta di cashback aggiuntivi) che possono essere sfruttati al di là dell’esistenza degli incentivi statali» spiega Nicla di Hicmos. «L’idea è quella di incentivare gli acquisti fidelizzando il cliente anche nella prossima stagione primaverile». «Ciò che non può mancare, però, sono l’ottimismo e la disponibilità di base al servizio del cliente – sottolineano sia Francesco di Reverse che Pierantonio di Bottega#4 – ingredienti indispensabili per poter sopravvivere nella giungla del commercio».

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Nonostante questo «è impossibile evitare di ratificare una leggera flessione nell’affluenza dei clienti e nelle stesse vendite. La gente, infatti, appare impaurita e scossa dal clima atipico che si respira in città, e meno propensa a spendere» rimarcano Pierantonio di Bottega #4 ed Emilio di Sportivamente Me.

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In chiusura, dai commercianti sono giunte anche alcune proposte indirizzate all'amministrazione comunale guidata dal neo sindaco De Benedittis. Dalla non troppo velata critica circa la questione parcheggi (la pista ciclabile del corso è stata sostituita in alcuni tratti da divieti di fermata che impediscono la sosta dei clienti e non ne agevolano le spese), si arriva a proposte sulla falsariga del modello molfettese: un’iniezione di potere d'acquisto sotto forma di buoni voucher da spendere indistintamente nei vari esercizi commerciali. Il che, suggeriscono alcuni, gioverebbe all'economia del territorio non meno che all’erario comunale, di ritorno.

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lunedì 11 Gennaio 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 11:17)

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Ss
Ss
3 anni fa

Ma come si fa’a spendere se non si lavora?Bisogna pensare ad accumulare meno e conservare i soldi.Solo chi non ha
Problemi può’ spendere
E spandere.