Amarezza, rabbia, delusione. Ecconsolo alcune delle “emozioni” che i ragazzi di coach Gatta hanno provato lonscorso mercoledì, dopo la sconfitta in terra brindisina nel match di semifinalendelle Final Four.
Ci si gioca il tutto per tutto,nla posta in palio corrisponde alla finale. L’esercito coratino subito scendenin campo, attrezzandosi come meglio possibile, consapevole della battaglia ancui sarebbe andato incontro. Ospiti non di certo facilitati danun palazzetto gremito di gente e parecchio rumoroso, ma con la voglia dinmantenere la giusta concentrazione per affrontare al meglio i pari etànbrindisini.
Subito un inizio scoppiettante,ncon un botta e risposta da entrambi le parti e con la Nmc che riesce adnattaccare bene i pochi spazi concessi, dimostrando inizialmente un alto sensondi squadra coesa.
Con lo scorrere del tempo, però,nstanchezza fisica e mentale comincia a prevalere e, dal terzo quarto, sincomincia ad assistere ad un calo degli ospiti, con i padroni di casa chenapprofittano, cercando di punire come meglio possono.
Corato subito ai ripari, prova adnaggrapparsi senza subire il netto distacco e l’ultimo periodo di gioco regalanmomenti concitati da godersi fino all’ultimo secondo di gioco. Nonostante lanconcentrazione e la grinta dimostrata in campo sarà Brindisi ad avere la meglionsugli uomini di coach Gatta, aggiudicandosi, così, il ticket per lanfinalissima.
«Tanto rammarico per non averncentrato l’obiettivo primario ma, allo stesso modo, contenti e motivati per lanbuona prestazione tenuta in campo. Questo sarà occasione di sprono per ingiovani coratini, in vista di un prossimo campionato dove, sicuramente, questanstagione trascorsa, molto sfortunata, sarà un insegnamento per non ricommetterengli stessi errori, senza mai trascurare, però, gli ottimi risultati ottenuti innpassato, anche a livello nazionale. In fondo, il basket, è occasione dincrescita: si ricomincia di qui» concludono dalla Nmc.