Spettacolo

“Rome Web Awards” premia “Figli di Madre Terra”: sei vittorie su quindici nomination

La Redazione
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FIGLI DI MADRE TERRA - Trailer
«Ora attendiamo tutti il verdetto della giuria nello step successivo, agli Excellence Awards. Lì ci scontreremo con tutti gli altri vincenti nei Merit delle altre categorie» dichiara il regista Michele Pinto
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Sei vittorie su 15 nomination ai Rome Web Awards 2018, sezione Social, per “Figli di Madre Terra”, il cortometraggio scritto ed interpretato dal direttore artistico del Teatro delle Molliche di Corato Francesco Martinelli e diretto dal regista Michele Pinto, in collaborazione con Morpheus Ego, con il patrocinio di Unapol nazionale e di Legambiente Puglia.

Nel corso della premiazione, trasmessa il 22 aprile, i Rome Web Awards 2018, gli Oscar italiani del Web, per la sezione Social hanno infatti rappresentato un vero e proprio trionfo per il cortometraggio che accede, così, direttamente alla fase successiva degli Excellence Awards di maggio, che decreteranno il vincitore assoluto.

“Figli di Madre Terra” si è assicurato il premi per “Miglior poster” al coratino Danilo Macina”; “Miglior attore non protagonista” a Alberto Rubini di Grumo Appula; “Miglior fotografia”; “Miglior attrice protagonista” a Sara Matarrese di Andria; “Miglior opera Social”; “Miglior Italian Creation”.

Lavoro nato nel 2014 e che abbraccia il dolore, attraverso l’arte, “Figli di Madre Terra” è stato girato interamente in Salento nelle aree più colpite dal batterio killer, diffuso dall’insetto vettore comunemente chiamato “cicala sputacchina”, nel territorio circostante i comuni di Vernole – precisamente ad Acaya – e Gallipoli – nella fattispecie Racale e Taviano.

Il progetto filmico si avvale delle musiche di Antonio Molinini, le interpretazioni di Libera Martignetti, Sara Matarrese, la presenza del piccolo Emauele Karol Martinelli e la partecipazione straordinaria di Alberto Rubini, al fianco del direttore di produzione Francesca Lucia Perrone e dell’assistente alle riprese Michele Cuonzo, senza dimenticare le didascalie e composizioni poetiche di Alessandro De Benedittis, le traduzioni di Lara Maroccini, le grafiche di Danilo Macina.

«È un gran bel traguardo, perché è la prima volta che vinco un premio come miglior direttore della fotografia visto che notoriamente non mi occupo di questo» dichiara il regista Michele Pinto. E aggiunge: «nel caso di “Figli di madre Terra”, ho curato sia le inquadrature e i movimenti di macchina che l’illuminazione delle diverse scene. Ora attendiamo tutti il verdetto della giuria nello step successivo, ovvero agli Excellence Awards, in cui ci scontreremo con tutti gli altri vincenti nei Merit delle altre categorie».

«Aver ricevuto il premio come miglior cortometraggio a tema sociale e migliore idea italiana su ben 92 opere in concorso, è molto gratificante per tutti coloro che hanno partecipato a questo lavoro. – afferma l’autore ed interprete Francesco Martinelli – Il mio intento nel pensare il soggetto, poi da sceneggiatore e interprete, era proprio quello di portare a conoscenza un problema mortifero come quello del disseccamento degli ulivi. Non so cosa si può fare per uscirne ed evitare che il batterio devasti la nostra terra, però ritengo necessario che se ne parli con la consapevolezza che gli ulivi di gran parte della Puglia sono già morti, altri urlano di dolore e l’eco di questo strazio deve giungere al nostro cuore. “Figli di madre terra” induce a fermarsi per riflettere».

Raggiunto dunque, un grande obiettivo per gli artisti pugliesi che hanno affrontato la tematica quanto mai attuale, dato l’avanzare della sua diffusione, e dalle conseguenze devastanti, del batterio killer della Xylella fastidiosa.

martedì 24 Aprile 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 15:38)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Completamente gratuito ed inopportuno l'uso della lingua inglese, in un contesto nel quale si parla retoricamente di “madre terra” e mai di “madre lingua”. Il fenomeno della distruzione sistematica e progressiva del nostro idioma è esclusivamente italiano: per questo stiamo in coda a tutti, dato che l'amore per la propria patria si evince innanzitutto dal rispetto e dalla difesa verso la propria lingua. Al grido di “ma ormai si usa così”, brindo alla poca originalità dei miei compatrioti (si fa per dire)…