Spettacolo

«Non c’è niente di male a far ridere la gente». Lello Arena svela le verità dei “Parenti serpenti”. Foto e video

Marianna Lotito
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«Non c’è niente di male a far ridere la gente». Lello Arena svela le verità dei "Parenti serpenti"
Una commedia che ha portato gli attori più volte in mezzo al pubblico il quale, ancora di più, non ha potuto fare a meno di sentirsi vicino alla verità portata in scena
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Quando si passa dal calore del braciere a quello della stufa, il rischio è la deriva. In fondo si sintetizza con questa metafora – con un messaggio di grande attualità – lo spettacolo andato in scena ieri al Comunale, “Parenti serpenti”.

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Nelle vesti del nonno Saverio che ormai “non ci sta più con la testa” c’è Lello Arena. Al suo fianco la fedele Trieste, Giorgia Trasselli. Una coppia che sul palco ha portato tanta quotidianità prestata all'arte di quel teatro in grado di parlare ai cuori.

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Nel loro nido tornano i quattro figli Alfredo (Fabrizio Vona), Milena (Autilia Ranieri), Alessandro (Andrea de Goyzueta) con la moglie Gina (Carla Ferraro), Lina (Annarita Vitolo) con il marito Michele (Raffaele Ausiello).

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Lo spettacolo prodotto dall'Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, ha debuttato nel luglio del 2016. Nel 2017 ha ricevuto il premio Camera di Commercio delle Riviere di Liguria perché «coniuga la qualità dell’allestimento e della recitazione al gradimento del pubblico». Non è dunque un caso se “Parenti serpenti” è il primo spettacolo di questa stagione teatrale ad aver registrato il tutto.

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Una commedia sempre in bilico tra sorriso e commozione, amara e divertente, che ha saputo coinvolgere il pubblico del nostro Comunale.

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Le scelte registiche di Luciano Melchionna hanno portato gli attori più volte in mezzo al pubblico che, ancora di più, non ha potuto fare a meno di sentirsi vicino alla verità raccontata in scena. Quella di una famiglia che si riunisce intorno ai genitori e poi si divide innanzi alle responsabilità.

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Una commedia – scritta da Carmine Amoroso – in cui c’è tanto sud: quello delle valige che arrivano e ripartono, oppure delle giornate di festa trascorse sempre a mangiare. Dell’immancabile messa di mezzanotte per la nascita di Gesù bambino, e del capitone che sfugge di mano e magari vola via dalla finestra. Del nonno buffo che non ha perso la sua saggezza e, vestito in alta uniforme, tra un sorriso e l’altro riflette: «non c’è niente di male a far ridere la gente, le risate e le lacrime sono emozioni».

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lunedì 23 Gennaio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 17:17)

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