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M5S, il candidato sindaco è Nico Longo: «Una lista unica per essere liberi»

La Redazione
M5S
Nel programma il primo punto della lista riguarda la sicurezza in città
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Come era chiaro da tempo, è Niccolò Alessandro Longo il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle. L’ufficialità è arrivata questa mattina nell’incontro pubblico convocato nella sede di via Roma.

«Con il suo bagaglio culturale, professionale e di principi, riuscirà sicuramente a gestire al meglio la città» ha detto introducendo il candidato la senatrice Angela Bruna Piarulli, presente all’incontro insieme alla deputata Francesca Galizia e alle consigliere regionali Antonella Laricchia e Grazia Di Bari.

«Nei 6 comuni pugliesi amministrati dal movimento 5 stelle stiamo ottenendo grandi risultati» ha poi ricordato la Laricchia, prima che a prendere la parole fosse il neo candidato.

«Solo adesso, in campagna elettorale, scopriamo di avere le strade con le buche e l’area industriale senza infrastrutture, oppure ci rendiamo conto che Ferrotramviaria sta prendendo decisioni importanti sulla vita della città o, ancora, che palazzetto e stadio andavano da anni avanti in deroga. Ma è da ingenui credere che tutto questo sia avvenuto negli ultimi mesi. La verità è che è mancata una programmazione e la città è bloccata da anni» ha esordito Longo, 38enne esperto di sicurezza.

«La prima condizione posta quando mi si è presentata la possibilità di partecipare a questo progetto è stata quella di poter concorrere con una lista unica, il che significa essere liberi di decidere» ha sottolineato.

Quanto ai punti principali del programma, il primo della lista riguarda la sicurezza in città. «A Corato c’è un’ottima collaborazione con le forze dell’ordine che fanno ciò che possono, ma sono tutte sotto organico. Certo non si può pensare che la vita della città si fermi alle 22, perché anche dopo quell’ora ci sono attività e aziende che lavorano. Negli ultimi anni, per esempio, molti hanno investito in aziende del settore agroalimentare che si trovano tutte nella zona extraurbana della città, un territorio che non è affatto presidiato. Se per le forze dell’ordine si può soltanto andare a rappresentare le proprie istanze in questura, sulla polizia locale credo invece che un’amministrazione possa incidere.

L’aspetto della sicurezza non è importante soltanto per la percezione dei cittadini di godere degli spazi pubblici, ma anche per gli imprenditori. Recentemente non sono mancate le rapine ai loro danni ed è evidente che se si dovesse diffondere tra loro l’idea che Corato non sia più una città sicura, questi potrebbero tirare i remi in barca. È vero che abbiamo visto installare numerose telecamere per la sicurezza, ma queste devono essere monitorate in tempo reale: guardare l’immagine il giorno dopo secondo me serve a poco».

Altro obiettivo è quello di «rimettere in movimento l’economia della città. Le aziende hanno bisogno di infrastrutture e invece l’area industriale di Corato è ancora senza fogne, senza acqua e con le strade piene di buche che si allagano alle prime piogge. Abbiamo poi intenzione di ripristinare un assessorato dedicato all’agricoltura, non soltanto per gli ultimi eventi che coinvolgono gli olivicoltori, ma anche per tutte le annose questioni del settore, come per esempio la tutela e la promozione del prodotto locale. Questo perché il comparto agricolo ha un’enorme incidenza sull’economia coratina.

Un’altra nostra priorità è migliorare la qualità della vita dei cittadini, cominciando con il rendere più efficace la burocrazia. Il Comune ormai è deserto, dirigenti e funzionari sono rimasti in pochissimi. Bisogna quindi ripopolare il Comune perché sia in grado di erogare i servizi ai cittadini e alle imprese. Ci sono aziende che sono pronte a investire, ma che sono bloccate perché per una licenza o un’autorizzazione c’è bisogno di attendere mesi interi.

Abbiamo poi intenzione di creare due squadre di lavoro: una per la ricerca e l’utilizzo dei fondi comunitari perché troppo spesso non sono intercettati, e un’altra per controllare le forniture di beni e servizi del Comune. Abbiamo infatti l’impressione che questa cosa sia un po’ sfuggita di mano soprattutto nella qualità dell’erogazione del servizio. Se saremo premiati dai coratini, in questa squadra includeremo anche e soprattutto i componenti degli altri partiti, perché sia una cosa trasversale.

Sarebbe poi bello che tutti cittadini abbiano pari dignità di trattamento in amministrazione, perché troppo spesso licenze e certificati arrivano perché ci sono di mezzo dei favori e non l’applicazione dei diritti. Vogliamo poi ripristinare la dignità sociale, perché non è accettabile che in questo momento ci siano poveri che non vengono considerati o famiglie che non abbiano una casa e dormano in automobile o bambini che non siano seguiti. Ma la nostra non sarà un’attività solo di tipo assistenzialista e quindi non passerà soltanto dal riordino dell’assessorato ai servizi sociali o dall’istituzione di una mensa comunale per i più poveri: con una manovra specifica vorremmo infatti poter agevolare le aziende che decidano di assumere disoccupati residenti a Corato».

L’ultimo punto toccato da Longo riguarda il verde pubblico. O meglio, come lui stesso lo ha definito, «il “giallo pubblico”, visto che di verde ne è rimasto poco. In città abbiamo avuto esperienze felici con gli spazi verdi che sono stati gestiti da aziende private in cambio di pubblicità. Al momento quelle sono le aree verdi tenute meglio, quindi vorremmo spingere questo tipo di attività. Doveroso anche aumentare il numero degli spazi per bambini che sono pochissimi, quasi inesistenti.

Ci occuperemo infine degli immobili comunali: ce ne sono tanti che ancora non sono stati assegnati e alcuni di questi vorremmo utilizzarli per realizzare dei centri di lavoro condiviso per le start-up dei giovani coratini che avranno bisogno di iniziare una nuova attività e che magari non potranno permettersi da subito un affitto, offrendo loro facilitazioni per i primi due anni».

sabato 23 Febbraio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 0:26)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Non batterei sempre il tasto della mancanza di personale, dato che la professionalità e l'onestà sul lavoro sopperiscono “sempre” alla sua carenza. E' costantemente stato un argomento assai delicato in Italia, quello dell'impiego pubblico, spesso confrontato con il settore privato, dove il dipendente, assunto sempre in modo oculato e meritevole, si sente totalmente parte integrante dell'azienda, e dà tutto se stesso per il suo bene. Anche in questa presentazione vi è un nutrito elenco di buone proposte. Bisogna stare attenti a non allargarsi troppo: il popolo non considera tanto ciò che si fa (era nel programma), ma piuttosto ciò che non viene fatto. Infine, riguardo al bagaglio culturale e professionale del candidato, sarebbe opportuna, quale sprone, una sua piccola presentazione.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Il crollo del M5S nelle regionali sarde, che fa seguito all'altro recente in Abruzzo, sta a significare una cosa: la difficoltà di resistenza dei movimenti che non hanno una tradizione alle spalle. L'elettore italiano è succube delle mode, è sanguigno, istintivo, e facilmente segue chi gli promette la luna. Poi, se il nuovo partito prescelto al momento non compie miracoli, ma lascia le cose grosso modo come stavano prima, allora l'elettore ridiventa tradizionalista, e torna a votare i soliti partiti. Sarà il timore, sarà la pigrizia, sarà la spesso immotivata delusione, certo è che questo fenomeno avviene e si ripete. Come credo succederà a Corato e, in parte, alle prossime europee. Chi vuole nascere, emergere e durare nel tempo, deve fare davvero delle cose fuori dalla “normalità”.