Politica

Acquisizione di quote Asipu da parte del Comune di Ruvo, è polemica

La Redazione
Il centro di raccolta rifiuti Asipu in via Castel del monte
L'opposizione: «L'obiettivo è evitare la gara pubblica e confermare un servizio inefficiente». Chieco: «Abbiamo la ferma volontà di mantenere in mano pubblica un servizio strategico e delicato»
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L’intenzione del Comune di Ruvo di Puglia di acquisire alcune quote dell’Asipu, la società coratina che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città era nota già dal febbraio scorso. Ma ora che, con la Delibera di Giunta dello scorso 6 agosto, si è fatto un deciso passo avanti in questa direzione, è montata la polemica politica.

Lo schema che verrà proposto in Consiglio comunale prevede l’acquisizione del 5,48%, pari a circa 50mila euro, che sarebbero saldati attraverso la cessione un automezzo già attualmente usato per la raccolta. Ma ciò che fa maggiormente storcere il naso all’opposizione di centrodestra è la possibilità – con tale sistema – di stoppare il bando per l’affidamento biennale del servizio, il quale potrà ancora essere gestito in proroga da Asipu, nelle more della partenza della Sanb, la società che dovrebbe riunire i Comuni dell’Aro, ma che al momento è solo un’entità fantasma tipicamente italiana fatta di debiti e burocrazia.

«Se qualcuno non l’avesse ancora capito – tuona su facebook il consigliere Antonello Paparella, che invoca l’intervento del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone -, l’obiettivo è evitare la gara pubblica e confermare un servizio inefficiente, senza valutazione alcuna del criterio di economicità».

«Entrare in Asipu non vuol dire sconfessare il lavoro fatto per Sanb – spiega il sindaco Pasquale Chieco sempre via social -. Asipu, società pubblica di proprietà del Comune di Corato, è destinata a essere assorbita da Sanb, e dunque entrare in Asipu altro non è che un passo nel percorso di attivazione di Sanb che, pur se costituita nel 2014, con tanta fatica, stiamo cercando di far entrare finalmente in attività.

Dicono che si tratterebbe di un’operazione non trasparente – prosegue il Primo cittadino -: una falsità macroscopica che si commenta da sola, visto che quello che la Giunta ha approvato è esattamente il primo passo di un processo di condivisione, uno schema di deliberazione fatto per raccogliere osservazioni che dovrà essere oggetto di discussione e decisione in Consiglio comunale, con una deliberazione che sarà inviata all’Autorità nazionale anticorruzione per tutte le valutazioni previste dalla legge».

Secondo Chieco però, in definitiva, «il vero tema di tutta questa faccenda è un altro. Io e tutta la maggioranza abbiamo la ferma volontà di mantenere in mano pubblica un servizio strategico e delicato dal punto di vista del rispetto della legalità (bene per noi supremo e fondamentale, come la nostra attività fino ad oggi ha testimoniato) piuttosto che affidarlo, con gara, a privati. Sì, perché Asipu e Sanb sono due società pubbliche e come tali soggette a controlli di diversi soggetti e istituzioni di garanzia, i cui atti più importanti devono sempre passare dall’approvazione dei Consigli comunali, sotto gli occhi di tutti i cittadini, in modo trasparente e controllabile».

Spiegazioni che non hanno affatto convinto la minoranza di centrodestra che, per voce del consigliere Piero Paparella, ha ribattuto punto per punto. «Il Sindaco parla di “Sanb che stiamo cercando di far entrare in attività”, quando in uno dei suoi primi Consigli comunali aveva espressamente garantito che la stessa Sanb avrebbe iniziato la sua attività entro e non oltre il 31 dicembre 2016. Stiamo ancora aspettando, e nel frattempo il commissario ha messo in liquidazione la società. Il Sindaco parla di trasparenza, ma il contratto con Asipu a 240mila euro mensili ad oggi è talmente trasparente che non si vede, nel senso che non c’è, non esiste. La chiama “legalità”.

Il Sindaco parla di “scelta di campo per la gestione pubblica”, ma constatiamo che fa spendere al Comune di Ruvo soldi dei ruvesi per far predisporre a un’azienda di Lecce tutti gli atti per bandire entro il 31 gennaio 2017 la gara per la gestione del servizio rifiuti a Ruvo. Gara pubblicata, ma attualmente chiusa in un cassetto di palazzo Avitaja. Insomma, nel giro di pochi mesi si passa dalla gestione privata a gara all’affidamento in house a società pubblica. Un po’ di confusione, altro che “scelta di campo precisa e definitiva”», conclude Paparella.

lunedì 20 Agosto 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 10:18)

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