Anche a Corato gli attivisti del Movimento Cinque stelle presentano ai cittadini il “contratto per il governo del cambiamento” nato dalle consultazioni con Salvini.
«Abbiamo lavorato più di 70 giorni per arrivare fino a qui e proporre quanto tutti insieme abbiamo detto in campagna elettorale. È un contratto di governo che vincola due forze politiche, che sono e rimangono alternative, a rispettare e fare quanto hanno promesso ai cittadini.
Questo week end i nostri attivisti, i nostri iscritti, i nostri portavoce saranno nelle piazze di tutta Italia per far conoscere i contenuti di questo contratto» ha detto ieri mattina Di Maio.
Secondo il leader dei Cinque stelle «in questo contratto ci sono le persone che ho incontrato in campagna elettorale. C’è la qualità della vita delle mamme che lavorano, ci sono i giovani della mia generazione che pensano al futuro, ci sono le famiglie in difficoltà, ci sono i lavoratori che hanno diritto a un salario dignitoso, gli insegnanti vittime di una riforma scellerata, gli italiani che sono emigrati all’estero, ci sono gli anziani che mantengono intere famiglie con la propria pensione, ci sono gli imprenditori che fanno grande il made in Italy, ci sono le forze dell’ordine che tutelano la nostra sicurezza, ci sono i pescatori, ci sono le vittime di reati di violenza che non devono essere lasciati soli dallo Stato».
Perciò oggi, sabato 19 maggio, e domani gli attivisti saranno in via Duomo 39: «invitiamo tutti i cittadini a venire a trovarci al gazebo. Distribuiremo il contratto di governo dalle 18 alle 22. Speriamo che non manchino a questo appuntamento con la storia» scrivono dal Meetup Movimento Corato 232.
Un contratto destinato a morire prima ancora di nascere perche basato su proposte irrealizzabili, putroppo!!!!
I ragazzi che dovevano spiegare i punti erano un impreparati.Alla mia domanda: mi spiegate i punti su fisco e politiche per il sud? la risposta è stata: si legga da solo questi punti.
Mia considerazione,Se sei nel contratto devi pur studiarteli questi punti…
…cambiamento..?
La laconicità del mio primo commento, causata dal timore che esso fosse cancellato, come è avvenuto per qualche giorno, forse per un mio errore tecnico, spinge a chiarire che l'Italia è per principio sfavorevole ad ogni variazione dello “status quo” (è l'atavica paura che il “nuovo” sia peggiore del “vecchio”) e che il cosiddetto “cambiamento” deve tener conto della ormai radicata diversità, lungo tutto lo Stivale, nel recepire la necessità di questo sentimento popolare, attuando azioni solo mirate, progressive, adattabili, fattibili, intelligenti. La demagogia, chiamata ora “populismo”, non è andata mai d'accordo con le giuste riforme. Ciò non toglie che occorre riconoscere la buona volontà di chi “prova” a smuovere qualcosa nello stantio acquitrino italiano…
I ragazzi del banchetto hanno bisogno di formazione. Sono all'ascuro di come funziona la macchina amministrativa comunale