Politica

Crisi amministrativa, il centrosinistra: «Il sindaco si dimetta»

La Redazione
Manca il numero legale
"Sindaco Mazzilli, dov'è la sua dignità politica? La storia del suo mandato racconta solo di consiglieri che saltellano da uno schieramento ad un altro, continui rimpasti di giunta"
5 commenti 554

Dopo che il consiglio comunale in cui si sarebbe dovuto discutere il bilancio è saltato a causa della mancanza del numero legale, il centrosinistra torna a chiedere le dimissioni del primo cittadino, Massimo Mazzilli.

Con una nota congiunta, Ape, Io e Renato, Pd, Un cantiere in comune non lasciano spazio ad ulteriori ipotesi: «Sindaco – scrivono – si dimetta».

La nota integrale

«Consiglio comunale disertato dal Sindaco e dai consiglieri che ancora lo sostengono. È il fallimento politico di questa amministrazione. È la dimostrazione che non c’è mai stato un progetto politico per lo sviluppo economico e sociale della città.

Mentre la nostra Corato langue tra strade dissestate, incremento del disagio socio economico, auto che bruciano, furti e scippi all’ordine del giorno, strutture pubbliche in stato di totale abbandono, periferie sempre più degradate, questo centrodestra si permette il lusso di giocare sulle spalle dei cittadini pur di accaparrarsi incarichi e poltrone senza alcun rispetto per il ruolo istituzionale che è stato chiamata a svolgere.

È evidente che in questa situazione la parola politica appare svuotata di ogni suo significato. I giochi di palazzo impediscono ogni slancio costruttivo in favore della comunità. Non a caso da tempo si registrano mancati obiettivi se non veri e propri danni.

Sindaco Mazzilli, dov’è la sua dignità politica? La storia del suo mandato racconta solo di consiglieri che saltellano da uno schieramento ad un altro, continui rimpasti di giunta, attività amministrativa ridotta a meno dell’ordinario e dulcis in fundo assenza del numero legale nella seduta che dovrebbe approvare l’atto più importante per una comunità: il bilancio di previsione.

Non ci sbagliavamo quando dicevamo che un commissario prefettizio sarebbe stato sicuramente meglio della sua sindacatura. Ci piacerebbe ascoltare oggi la voce di consiglieri ed associazioni che solo qualche mese fa criticavano la nostra mozione di sfiducia in nome di una necessità inderogabile di dare continuità al mandato del sindaco. Intanto sono trascorsi mesi dalla bocciatura della mozione senza che sia stato approvato un solo atto politico importante.

La sua ostinazione ha impedito a questa città di avere oggi una nuova amministrazione nel pieno dei suoi poteri e sicuramente con un vigoroso slancio. Acclarato che lei sia a corto di soluzioni, le suggeriamo l’unica possibile. Si dimetta!»

lunedì 23 Aprile 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 15:38)

Notifiche
Notifica di
guest
5 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Non è facile fare il sindaco, specie se solitamente si pensa di esaurire tale compito festeggiando in modo niente affatto sobrio la propria elezione. Probabilmente sarebbe più adatto a questo incarico un pensionato con tanto tempo a disposizione e senza alcun appannaggio comunale: stare infatti quasi sempre in mezzo alla gente sarebbe auspicabile, da parte di un Primo Cittadino. Comunque si invita qualcuno a dimettersi se si è in grado di saperlo sostituire: e qui “casca l'asino”…

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Sicuramente fare il Sindaco di una Città di circa 50.000 abitanti non è cosa semplice, sopratutto, con l'attuale burocrazia che attanaglia qualsiasi decisione, ma continuare in questo modo è puro accanimento terapeutico. Anche se rimango del parere che una amministrazione prefettizia è una sconfitta per qualsiasi città; a questo punto mi sembra l'unica soluzione possibile.

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Trascurando gli affarucci di casa nostra, chi mastica Politica a livello culturale (studiando cioè, e non vedendo i fuorvianti dibattiti alla tv) non può non seguire, con “finto” stupore, quello che sta succedendo a livello nazionale: un tentativo di accordo tra M5S e PD, dopo il fallimento di quello con il Centro destra. Non so come finirà questo intento: immagino solo che alle prossime eventuali elezioni Salvini, se non andrà da solo, si beccherà una batosta che si sarà del tutto meritata.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

A parte il fatto che molti politici hanno a stento il diploma di maturità; per capire che la situazione politica italiana è in momento di stallo non c'è bisogno di nessuna laurea. La verità, che nessun politico ammetterà mai, è che non sanno come dirci che tutto quello che ci hanno promesso in campagna elettorale non si può fare e allora stanno tergiversando con questo grande risiko che continua da quasi due mesi. Di fatto tutti e tre gli schieramenti hanno paura di governare, perché è troppo semplice stare all'opposizione e criticare. Governare significa prendersi tutte le responsabilità, anche di decisioni a volte impopolari. Difatti, nel 2011 delegarono il tutto al governo Monti. Le idee o le si hanno o non le si hanno, lauree a parte.

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Ho parlato di “cultura”, non di laurea. Amedeo, che da un po' di tempo commenta i miei commenti, dovrebbe sforzarsi di scrivere cose più originali. Dire, ad esempio, che tocca ai genitori educare i figli, significa non aver capito che la famiglia tradizionale non esiste più, che moltissimi padri sono diventati, dapprima puerili compagni di giochi dei figli piccoli e dopo silenziosi, pigri ed assenti loro complici, ed occorre quindi surrogarla dall'alto. Inizialmente gli ho proposto, credendo erroneamente fosse in parte d'accordo con le mie affermazioni, di incontrarci per un caffè, ma non ho ricevuto alcuna risposta.Tornando alle lauree io, con il crollo, almeno per molte di esse, del loro valore, mi vanto solo della mia quinta elementare e del mio impegno conoscitivo quotidiano.