La campagna elettorale per le politiche entra sempre più nel vivo, ma continuano a tenere banco anche le vicende amministrative più strettamente legate a casa nostra.
A rompere il silenzio è direttamente il sindaco Mazzilli con un post sulla propria pagina facebook.
«Dopo l’ingiustificato disimpegno dalla maggioranza del Movimento Schittulli e la conseguente crisi politico-amministrativa, avevo avviato le consultazioni per verificare se ci fossero le condizioni per la formazione di una nuova maggioranza» scrive il sindaco.
«Considerata anche la bocciatura della mozione di sfiducia, all’esito delle consultazioni posso finalmente affermare che, tramite un indispensabile e giusto riassetto complessivo del quadro amministrativo e istituzionale, tali condizioni oggi ci sono. Ora, insieme ai gruppi politici che mi hanno assicurato il loro sostegno, possiamo iniziare un nuovo percorso condiviso e costruttivo per proseguire il cammino verso la scadenza naturale del mandato del 2019».
Per dirla in altre parole, la crisi amministrativa scoppiata a fine novembre dopo il passaggio dei consiglieri schittulliani dalla maggioranza all’opposizione, sarebbe rientrata. E l’amministrazione sarebbe pronta ad andare avanti con un nuovo assetto.
Non un semplice cambio della guarda tra assessori – a quanto pare – ma un vero e proprio azzeramento dell’intera giunta. Che, magari, potrebbe interessare anche la carica del presidente del consiglio e coloro che occupano i posti nei consigli d’amministrazione delle municipalizzate.
D’altronde, non più tardi di ieri sera si è svolto l’ennesimo incontro che avrebbe definitivamente dato il via libera al sindaco per proseguire l’azione amministrativa fino alla naturale scadenza del mandato prevista nella primavera 2019.
«Un riassetto complessivo del quadro amministrativo e istituzionale», quindi. Ma con quale maggioranza e in che tempi?
Il sindaco dovrebbe poter contare dodici consiglieri, numero che comprenderebbe anche l’ex del Cantiere Fabrizio Ventura (che votò contro la mozione di sfiducia, poi respinta, che avrebbe affossato Mazzilli) e Franco Caputo.
Quanto ai tempi, invece, è difficile che qualcosa cambi prima del 4 marzo, giorno in cui si svolgeranno le elezioni politiche nelle quali è impegnato – quale candidato alla Camera – il senatore Luigi Perrone che ricopre anche il ruolo di assessore all’urbanistica.
Insomma, la solita pappa riscaldata. Contenti voi…
Tante sfaccettature, allargabili tranquillamente all'Italia intera, ed una certezza sempre più consolidata: la democrazia non è mai stata, non è e non sarà mai nel nostro DNA. Se il disimpegno politico generalizzato, la diffusissima ignoranza del popolo, la partitocrazia più becera e deleteria, la considerazione di un Paese senza confini, l'annullamento del nostro idioma e della nostra cultura, l'idea che lo Stato sia solo una mucca da mungere, la rassegnazione nel leggere notizie giornaliere di cronaca nera nelle quali sono coinvolti esclusivamente gli stranieri, se tutto ciò si chiama “democrazia”, allora capisco e non mi scandalizzo per il dileggio del mondo nei nostri confronti. Berlusconi dice che se non c'è una maggioranza si torna al voto: un ameno “gioco di società”…
Concordo, con rammarico, pienamente con quanto asserito nel commento. La cosa che mi rattrista di più è che dobbiamo sempre aspettare qualcuno o qualcosa, pur sapendo che la manna dal cielo non scenderà.