Politica

Edilizia scolastica, dalla Regione 1,5 milioni di euro per il nuovo edificio “Giovanni XXIII”

La Redazione
Ecco come sarà la nuova scuola Giovanni XXIII
Ad annunciarlo è il consigliere regionale Enzo Colonna: «con cospicue risorse, per oltre 80 milioni di euro, saranno finanziati numerosi interventi su quasi 150 istituti scolastici pugliesi»
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Buone notizie per l’edilizia scolastica pugliese e coratina. Per il nuovo edificio della scuola secondaria di primo grado “Giovanni XXIII” arriveranno 1 milione e 500 mila euro: nel mese di gennaio del 2016 CoratoLive.it ha mostrato in anteprima le immagini del progetto esecutivo, la rappresentazione esatta di come sarà la nuova scuola. Ad annunciarlo è il consigliere regionale Enzo Colonna: «con cospicue risorse, per oltre 80 milioni di euro, saranno finanziati numerosi interventi su quasi 150 istituti scolastici pugliesi».

Con una recente deliberazione proposta dall’assessore all’istruzione, Sebastiano Leo, la Giunta regionale «ha effettuato una ricognizione degli interventi realizzabili attraverso fondi ministeriali assegnati alla Puglia (pari a circa 55 milioni e 890 mila euro). In particolare, di tali risorse, circa 25 milioni e 690 mila serviranno a realizzare 27 interventi tra quelli di adeguamento sismico e nuove costruzioni, tutti già previsti dalla programmazione triennale 2015- 2017».

«La somma residua – spiega il capogruppo di “Noi a Sinistra per la Puglia” – sarà utilizzata per interventi strutturali o di manutenzione straordinaria su altri 75 istituti pugliesi, resisi necessari in seguito a indagini diagnostiche eseguite su solai e controsoffitti, e selezionati in base a criteri di priorità approvati dalla stessa delibera di Giunta.

Si tratta di un importante e strategico investimento della Regione su qualità e stabilità del patrimonio edilizio destinato all’istruzione e quindi sulla sicurezza di migliaia di studenti, docenti e operatori del mondo della scuola.

Diversi gli edifici scolastici del territorio murgiano beneficiari dei finanziamenti: le scuole primarie e dell’infanzia “G. Garibaldi” e “IV Novembre” di Altamura (per entrambe 250 mila euro rispettivamente per interventi strutturali e manutenzione straordinaria); a Gravina la scuola primaria “San Domenico Savio” (67 mila 500 euro per manutenzione straordinaria) e la secondaria di primo grado “Ettore Pomarici Santomasi” (circa 396 mila euro per interventi strutturali); la primaria “Via Verdi” di Grumo Appula (1 milione di euro per interventi strutturali); la scuola primaria di Viale della Resistenza dell’Istituto comprensivo “Davanzati” di Palo del Colle (700 mila euro); la scuola elementare “A. Inchingolo” di Andria (350 mila euro per manutenzione straordinaria).

Sempre sul fronte dell’edilizia scolastica, la Giunta regionale ha inoltre dato il via libera alla stipula con Cassa Deposti e Prestiti (società controllata dal Ministero dell’Economia) del contratto di mutuo trentennale con provvista della Banca Europea degli Investimenti (BEI) per un importo di oltre 17 milioni di euro.

Tali risorse si aggiungono a quelle derivanti da un residuo del mutuo 2015 (circa 1 milione e mezzo di euro) e a quelle ricavate da economie realizzate su interventi finanziati nel biennio 2015-16 (oltre 6 milioni e mezzo). Dunque complessivamente più di 25 milioni di euro da destinare ad altri 43 interventi previsti, per l’anno in corso, dal predetto piano triennale di edilizia scolastica.

Per quanto riguarda Altamura, come ho anticipato più volte nei mesi scorsi, sarà finalmente possibile realizzare la palestra della scuola secondaria di primo grado “Padre Pio” (progetto collocatosi al 124° posto nella graduatoria degli interventi previsti nel piano triennale). L’intervento consentirà di colmare una carenza strutturale e didattica: quella attualmente utilizzata, infatti, è una “palestra” del tutto provvisoria poiché ricavata in un ambiente che aveva altra destinazione. Il progetto, per un importo complessivo di 1 milione e 775 mila euro, potrà beneficiare del cofinanziamento richiesto dal Comune che ammonta a 700 mila euro.

Con questo massiccio stanziamento di risorse, la Regione conferma dunque la particolare attenzione dedicata, specie negli ultimi anni, al miglioramento delle condizioni strutturali degli edifici scolastici, un elemento imprescindibile per una migliore qualità dei servizi educativi e formativi».

domenica 14 Gennaio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 21:26)

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Giovanni Carlo Lotito
Giovanni Carlo Lotito
6 anni fa

Nell'articolo si parla di miglioramento degli edifici scolastici, non mi sembra che la cifra stanziata su corato venga riutilizzata per un miglioramento. Forse dovremmo chiederci a cosa serve un nuovo istituto a fronte di non saper salvaguardare gli esistenti.

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Bene. Si sta pensando al “contenente”. Sono certo che si penserà anche al “contenuto”, a formare cioè adeguatamente quella massa di ragazzi che saranno il nostro futuro. Molti giovani, terminati gli studi, vanno fuori dall'Italia, per lavorare: è la cosiddetta “fuga di cervelli”. Questo accade perchè la nostra nazione non ha bisogno di queste persone, data la mancanza di prospettive che rendano il Paese prospero. Ora, infatti, i vari governi tendono a farci rimanere a galla, non a navigare speditamente. Ai giovani spetta quindi il compito di una violenta sterzata per cambiare rotta. Educarli a ciò, è compito anche della scuola.

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Ringrazio Falco per la manifestazione di stima. Ci sono situazioni, legate ai giovani, che fanno a lotta tra regolamentazioni di super tutela, e la realtà: un esempio è l'età non punibile (a 12 anni un ragazzo è ormai adulto e consapevole, e non è più l'ingenuo sbarbatello di una volta) o l'età legale lavorativa, troppo alta per imparare un mestiere, così come troppi, sono i 16 anni della scuola dell'obbligo. Anche in questi casi le esigenze dell'etica fanno a pugni con quelle economiche, e si vive in questo limbo di legalità forzata, che crea solo disoccupazione, alienazione e sbandamenti pericolosi. I padri, una volta ferrei riferimenti della famiglia, soccombono dinanzi alle alte pretese di libertà e di autonomia dei figli. Il quadro, lasciato così, non è bello, e può solo peggiorare.