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Undici consiglieri firmano una mozione di sfiducia verso sindaco e giunta

La Redazione
Consiglio comunale
Il documento, protocollato questa mattina in Comune, dovrà essere discusso in un consiglio comunale che dovrà essere convocato entro 30 giorni da oggi
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Dopo numerosi incontri e confronti, i consiglieri dell’ormai ex opposizione hanno rotto gli indugi nell’ambito della crisi amministrativa scoppiata alcune settimane fa in Comune.

In undici – Renato Bucci, Valeria Mazzone (Cantiere); Daniele De Benedittis, Aldo Fiore, Fabrizio Ventura (Io e Renato); Paolo Loizzo (Ape); Rosalba Marcone, Vito Bovino, Tommaso Loiodice (Pd), Filomena Maldera, Massimo Torelli (Movimento Schittulli) – questa mattina hanno protocollato in Comune una mozione di sfiducia verso sindaco e giunta. Il documento dovrà essere discusso in un consiglio comunale che dovrà essere convocato entro 30 giorni da oggi.

Questo il testo integrale della mozione.

«Premesso che: nel corso della seduta di consiglio comunale del 27 novembre 2017 si è consolidata, con l’ufficializzazione dell’uscita dalla compagine della maggioranza e dell’assunzione di ruolo di opposizione, da parte del gruppo consiliare Movimento Schittulli, una spaccatura all’interno delle forze politiche e delle relative rappresentanze consiliari che sostenevano l’attuale amministrazione; la frattura determinatasi ha significativa ed irrefutabile gravità, in quanto ha determinato il venir meno di una forza politica che faceva parte del gruppo di partiti e movimenti costitutivi dell’alleanza elettorale e di programma che ha supportato l’attuale amministrazione;

la crisi amministrativa apertasi è altresì sostanziale e profonda anche dal punto di vista numerico, in quanto, comportando il passaggio all’opposizione di due consiglieri comunali, ossia Filomena Maldera e Massimo Torelli, componenti del gruppo Movimento Schittulli, ha determinato il venir meno della maggioranza consiliare di supporto all’attuale amministrazione; non dimenticato né sottaciuto il fatto che già nel passato l’amministrazione aveva perso il sostegno del consigliere Roselli, ed aveva altresì registrato una dichiarazione di indipendenza da parte del consigliere Di Tria, così di fatto già perdendo due importanti componenti dell’originaria maggioranza; la situazione di crisi si aggravava ulteriormente nel corso della seduta del consiglio comunale del 30 novembre, con una netta presa di distanza, dall’attuale assetto della compagine politica che sostiene il Sindaco, del consigliere Franco Caputo;

lo stesso Sindaco prendeva atto della situazione di crisi amministrativa, e tuttavia non forniva né alcuna plausibile motivazione in ordine alla genesi della frattura, né alcuna credibile soluzione che consentisse di prefigurare una possibilità di concreto ed operativo prosieguo della consiliatura; al contrario, si limitava a riferire l’avvio di tentativi di risanamento di tale crisi senza fornire indicazioni su modalità e tempi degli stessi; nel corso della suddetta seduta di consiglio comunale del 30 novembre, ed invero anche nel corso di quella antecedente del 27 novembre del 2017, pur richiamato alle proprie responsabilità in ordine al dovere di esternare immediatamente ogni eventuale antefatto che fosse a monte dell’attuale crisi, il Sindaco non ha comunicato alcunchè; tale comportamento del Sindaco è parso fin da subito inaccettabile e più grave della stessa crisi amministrativa, in quanto suscitava la netta percezione che il Sindaco non avesse né /consapevolezza del problema, né, a maggior ragione, capacità di risolverlo. Né è parso accettabile l’argomento retorico utilizzato dal Sindaco, consistente, anziché nel prendere piena cognizione delle ragioni della crisi e nell’esternarle, nel ventilare ipotetiche rivelazioni eclatanti in caso di mancata risoluzione della stessa.

Nel frattempo, già in data 29 novembre 2017, anche l’assessore Musci rimetteva il proprio mandato, così riverberandosi, la situazione di crisi, all’interno anche dell’organo collegiale esecutivo della città. Nelle settimane successive non si è manifestato alcun fatto nuovo né alcuna comunicazione politica o istituzionale, che abbia impresso una svolta alla situazione di fibrillazione e stallo determinatasi; Al contempo, l’appartenenza del Presidente del Consiglio Comunale al medesimo sodalizio politico, ormai minoritario, che sostiene il Sindaco, determina un netto ed inaccettabile sbilanciamento nel peso specifico istituzionale tra la consistenza numerica delle opposizioni, maggioritaria, eppure priva di qualsivoglia rappresentanza che le consenta di attivare le funzioni e le prerogative del consiglio comunale, e la consistenza numerica delle forze consiliari che supportano ancora l’azione amministrativa, così consolidandosi il concreto rischio di un pesante condizionamento o comunque limitazione della stessa operatività del consiglio comunale, baricentro e fulcro di ogni azione amministrativa.

Nondimeno va censurata l’intera modalità di gestione dei rapporti tra il sindaco, i singoli assessori, ed il consiglio comunale. Nel corso di questi tre anni e mezzo di amministrazione si sono avvicendati, per dimissioni o, principalmente, revoche, numerosi assessori, senza che venisse offerta alcuna motivazione credibile, e spesso proprio alcuna motivazione. Gli assessori, spesso, sono stati relegati, in sede di consiglio comunale, a ruoli di comparse silenziose ed inespressive, con la mortificazione, a volte imbarazzante anche per le opposizioni, di dover ascoltare interventi consiliari e risposte del sindaco su materie di loro rispettiva competenza, senza poter interloquire direttamente, così offrendosi, della loro attività , un’immagine poco consona a quella di collaboratori fattivamente e costruttivamente impegnati nell’azione amministrativa, tanto che di alcuni di essi, pur sforzandosi, non si riesce a rammentare alcuna apprezzabile iniziativa nei rami di competenza.

La situazione così determinatasi, ormai stagnante, non consente alcuna positiva prognosi in ordine alla risoluzione della crisi amministrativa ed al ripristino di una normalizzazione dei rapporti e delle funzioni istituzionali, nonché della stessa azione amministrativa, ed anzi rafforza il convincimento che il protrarsi di tale situazione cagionerà pesanti inerzie operative e conseguenti gravi danni alla comunità tutta. Per le motivazioni tutte innanzi esposte, i sottoscritti chiedono che venga sottoposta a discussione e votazione del consiglio comunale, nei termini e secondo le modalità previste dall’art. 52 d.lgs. 267/2000, la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco e della Giunta Comunale di Corato».

venerdì 22 Dicembre 2017

(modifica il 22 Luglio 2022, 22:34)

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Francesco Bellini
Francesco Bellini
6 anni fa

Se però intanto che ne combiniate altre, sarebbe opportuno verificare l’illuni azione di via Trani che nonostante sia nuova è spenta! Poi dopo fatevi la guerra!

Bef Ana
Bef Ana
6 anni fa

Per rimanere in tema natalizio, questa cosa sembra la guerra dei folletti contro babbo natale!

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Come ho avuto spesso l'occasione di sottolineare, anche in questo caso vi è un precipitare di concetti, una lunga e doviziosa elencazione di avvenimenti ad uso e consumo non si sa di chi. E' il classico modo retorico di esprimersi del mezzogiorno. Quando le parole hanno il sopravvento sui fatti non si va, sia maggioranza che opposizione, da nessuna parte. Ed infatti il sud non ha caratteristiche da “circolo polare artico”, dove il freddo obbliga il cervello a funzionare velocemente, pena il congelamento…

Luigi Cialdella
Luigi Cialdella
6 anni fa

purtroppo è vero quanto riportato nell'ultima parte dell'articolo in merito agli assessori; nessun intervento in consiglio, nessun intervento personale in merito a qualunque progetto o presa di posizione e nessuno che in comune li conosce. Ogni mese peró beccano il proprio stipendio. Sindaco io che ho votato per Lei mi creda sono proprio deluso, rimpiango 1000 volte l'era Perrone.

Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
6 anni fa

Gran parte della mozione è una già nota cronaca giornalistica. Niente di nuovo.
Per adesso le firme sono undici e non le “tredici famigerate” che affossarono R. Bucci.
In realtà il “redde rationem” non è per conto della opposizione ma delle due anime sospese nel limbo, Caputo e Di Tria.
Il sindaco potrebbe dimettersi prima. A questo punto non lo farà e farà bene. L’ultimo sangue si deve vedere in Consiglio. Questa è la democrazia.
Nell'ultima parte del documento qualche spunto interessante, come la frantumazione dell’esecutivo e la scarsa compattezza della maggioranza. La insufficiente capacità di mediazione del Sindaco e la sua obbligata eteroreferenzialità causa dei ricambi assessorili, l’assenza di un partito forte e di un progetto politico di lungo termine.

Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
6 anni fa

A questo punto la questione è altra. Chi ha comandato su a Palazzo in questi anni? Nel documento non si fa cenno. E non c'è dubbio che sia questo ciò che Corato vuole sapere.
E' di là che bisogna partire, prima di andare a nuove elezioni con gli stessi problemi degli ultimi sette anni. Arriveranno le risposte? Non lo sappiamo.
A tre giorni dal Natale il panettone è amaro. Ma forse non solo per il Sindaco.
Intanto sono in molti a chiedersi chi canterà in piazza a Capodanno. Magra consolazione – ma sempre consolazione – a cui da molti anni la città è stata educata.

Giuseppe Rosito
Giuseppe Rosito
6 anni fa

In maniera confusa sono state rese note le motivazioni che hanno spinto questi undici Consiglieri a firmare una mozione di sfiducia al Sindaco, siamo alle solite, il tentativo è quello si prevaricare sugli altri, il tentativo è quello di portare i Cittadini alle elezioni per eleggere chi? Chi delle proprie ideologie ne ha fatto carta straccia? Chi incoerentemente salta da un fiore all'altro come l'ape? Chi ha solo sete di potere? Chi senza un valido motivo vuole emergere a discapito della continuità, infischiandosene del futuro di ciascuno di noi, meditiamo tutti, chiedo al Sindaco di porre in atto tutti gli strumenti che ha a disposizione per evitare che undici Consiglieri dirigano questa barca contro le scogliere delle elezioni anticipate

ettore miscioscia
ettore miscioscia
6 anni fa

Mandatelo a casa questo sindaco che non e capace d mett mang nu pekk d stablzat ind a l fuss

disco disco
disco disco
6 anni fa

ah ah ah, fanno il gioco di chi (DALL'INTERNO DELLA MAGGIORANZA) vuole andare di nuovo alle votazioni per: A)CAMBIARE/FAR RITORNARE SINDACO B)RICANDIDARSI PERCHE NEL FRATTEMPO NEL PROPRIO LAVORO NON SI ECCELLE C)VEDERE LA PROPRIA FOTO IN GIRO E NON SOLO SU FACEBOOK.

Anne Otto
Anne Otto
6 anni fa

Ecco….