Politica

Aggressione dipendenti comunali, il sindaco: «Questa storia deve finire»

La Redazione
Il sindaco Mazzilli
«Solidarietà e vicinanza dell'intera amministrazione comunale che valuterà le azioni successive contro questo vile aggressore» scrive il sindaco Mazzilli
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Solidarietà verso i «vigili professionali e tempestivi» ma anche condanna nei confronti «del vile aggressore». Questi i concetti espressi dal sindaco Mazzilli, attraverso un post su facebook, a seguito dell’episodio violento che ieri ha portato al ferimento di tre uomini della polizia municipale e di un dipendente comunale.

«Ieri pomeriggio sono stato costantemente in contatto col comando della polizia municipale e con il settore servizi sociali durante e dopo la vile e ingiustificata aggressione subita dai nostri dipendenti nell’espletamento del proprio servizio» scrive Mazzilli.

Questa storia che con violenza inaudita, ingiustificata e mai ammissibile, qualcuno si presenti presso i nostri Uffici o presso il Palazzo di Città, magari in un evidente stato di alterazione psico-fisica, e pretenda di ottenere con la forza risposte immediate deve finire!

Per colpa di questa gente, abbiamo dovuto spendere risorse per proteggere i nostri operatori, installando una porta per isolare, in orari di chiusura al pubblico, gli uffici dei servizi sociali e abbiamo installato anche un impianto di videosorveglianza interno a fini di prevenzione di crimini e aggressioni. Questo soggetto però nonostante queste cautele ha forzato le chiusure e ha aggredito chiunque ha trovato innanzi, con una violenza fisica inaudita.

L’aggressore è stato denunciato e arrestato e così accadrà ancora ove dovessero ripetersi episodi analoghi. I nostri vigili sono stati professionali e tempestivi e a loro ho espresso la solidarietà e vicinanza dell’intera amministrazione comunale, che valuterà le azioni successive contro questo vile aggressore».

venerdì 11 Agosto 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 6:20)

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 "salvatore di gennaro"
"salvatore di gennaro"
6 anni fa

L'aggressione è il prodotto finale di una politica centrale finalizzata ad un unico scopo: la creazione e la scandalosa salvaguardia della “casta” (vedersi l'allucinante difesa dello strapagato barbiere di Montecitorio, da parte di Bertinotti). Demagogia “alla giornata e agli umori del momento”, incapacità, influenzabilità, inesistente considerazione per la società (che non sia formata da amici e parenti) ed impreparazione, ci hanno portati al punto in cui siamo. Ho la massima disistima per chi ha fatto, per mestiere, solo il politico: non ha creato nulla per gli altri, ma solo per se stesso.