Le indagini archeologiche svoltenin piazza Di Vagno hanno cambiato le carte in tavola: ieri, nella seduta di commissionenurbanistica presieduta da Tommaso Loiodice, l’amministrazione comunale hanannunciato la sottoscrizione della perizia di variante e le modifiche alnprogetto di riqualificazione.
I costi sostenuti fino ad ora perngli scavi, oltre che i risultati degli stessi, hanno portato ad una decisione: «lan“quinta” (la struttura muraria che avrebbe coperto il murale di Giuseppe DinVango, il “gigante buono”, ndr) sarà costruita in seguito: il progetto è stato trasferito ad unnsecondo stralcio funzionale».
A confermarlo, dopo l’assessorenMusci, è stato il sindaco Mazzilli che ne ha spiegato le motivazioni: «orandobbiamo riconsegnare la piazza alla città. Il termine per concludere tutti inlavori, compresi quelli relativi alle strade, è il 30 novembre. Poi si potrannondefinire i diritti dei terzi e regolare le questioni economiche: al momento nonnc’è più la copertura finanziaria per realizzare l’opera in quanto l’investimentonper gli scavi è stato più oneroso del previsto. Parliamo di blocco funzionale: lan“quinta” si potrà realizzare solo a seguito di una intesa, diventa una speciendi “secondo lotto” di questo stesso progetto ed è già stato approvato dalla Sovrintendenza».
Inoltre «gli stessi funzionarinche stanno seguendo i lavori – ha spiegato Luigi Musci, assessore ai lavorinpubblici – hanno chiesto di rispettare le quote, di riportare sul posto ilncatastale della zona e di sostituire l’albero di quercia previsto dal progetto perchénle radici potrebbero diventare troppo invasive: verranno utilizzate altrenessenze e saranno sistemate in delle vasche di calcestruzzo per evitare chenpossano creare danni».
«Visto che ormai la variante ènstata sottoscritta, ancora una volta, alla commissione non resta che prenderenatto» ha detto Loiodice. Eppure «nonostante venga meno la realizzazione della quintanvediamo un aumento del 7% sul costo totale dell’opera» ha notato il consiglierenBucci.
E sulla valutazione economica sinè soffermato anche Pasquale Pomodoro, presidente delle commissione bilancio: «comengruppo politico riteniamo che siano necessari tutti i passaggi per capire se cinsono motivi incontrastabili che non permettono la realizzazione della quinta. Senquesti mancano, l’attuale soluzione sembra aleatoria, illusoria. Com’è capitatonin altre occasioni si può trovare il modo dinsuperare le problematiche economiche».
Alla base, di fatto, resta la necessità di raggiungere l’accordo con i privatinche devono vedere tutelati i loro diritti di affaccio sulla piazza.
Mó vuoi vedere che dobbiamo dire anche grazie……ma vedete che vi muovete, ma vedete.
La piazza non sarà “consegnata alla città”, ma a coloro che ne usufruiranno, e cioè i giovani. Il resto della città va solitamente altrove. E visto che del lato etico (rispetto ed educazione) della vita, non interessa alcunchè, auguriamoci che tale piazza funga da volano per iniziative economiche. Le uniche valide, per chi ha il coraggio e la capacità di intraprenderle.
Siamo allo sbando! Che brutta fine abbiamo fatto.