I movimenti politici Altra Corato e Uncantiereincomune hanno sottoscritto un comunicato congiunto per sottolineare il proprio disappunto in merito alla decisione presa dall’amministrazione comunale per l'organizzazione della Fiera di San Cataldo.
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«Quest’anno si farà e ne siamo lieti» scrivono. «Piuttosto, c’è da chiedersi come mai per tre anni consecutivi l’amministrazione abbia buttato alle ortiche uno dei pochi progetti di reale sviluppo economico del nostro territorio. Tuttavia, non capiamo perché sia stato scelto, fiduciariamente, come organizzatore, un privato, peraltro non coratino, mentre la Proloco Quadratum, che pure aveva dato la propria disponibilità, è stata del tutto oscurata.
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Non abbiamo nulla contro la ditta prescelta, sia ben chiaro. Ma riteniamo assurdo che sia stata ignorata la proposta di organizzazione che la Proloco (naturale partner organizzativa di ogni Comune d’Italia) aveva formalizzato già il 7 giugno 2016 (prot. 26/16), garantendo l’assenza di oneri e responsabilità per il Comune, il pieno coinvolgimento di realtà associative, imprenditorie locali e liberi cittadini, la disponibilità di spazi espositivi dedicati all’Ente.
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Alla Proloco non è stata dedicata, nella delibera di Giunta Comunale (n. 13/17) con cui è stato deciso l’evento e l’affidamento diretto, neppure la menzione tra i soggetti che si erano proposti quali organizzatori. Inoltre ci risulta che, nel recente passato, anche altre associazioni locali e senza scopo di lucro, avevano manifestato ufficialmente all’amministrazione comunale la propria volontà di realizzare questo importante evento. Pare che nemmeno quest’ultime abbiano mai avuto almeno una risposta.
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Ancora una volta, dunque, l’amministrazione maltratta risorse locali per dare fiducia ed opportunità ad enti e privati non coratini. Ma vi è di più: in passato il Comune ha pubblicato bandi per selezionare il soggetto organizzatore con procedure di evidenza pubblica, e tuttavia nessuno dei bandi ha riscosso partecipazione. Ma questo avveniva fino all’anno 2015. Il bando, da allora, non è stato più rinnovato.
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Come si giustifica dunque il ricorso alla procedura negoziata, ossia in sostanza all’affidamento diretto e fiduciario, se l’ultimo bando risale a quasi due anni fa? La giustificazione che i bandi pregressi siano andati deserti non regge. Troppo tempo è trascorso. Si tratta di un’evidente forzatura, resa ancor più grave dal fatto che, come si è detto, la Proloco non è stata neppure indicata nella narrativa della delibera come uno dei soggetti che si erano proposti quali organizzatori. Insomma, tacendo la disponibilità della Proloco e di altre realtà associative coratine, appariva – falsamente – come unico soggetto che si fosse candidato ad allestire la Fiera, il privato organizzatore di Cerignola.
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Se anche trascuriamo ogni dubbio di legittimità, resta il fatto che l’amministrazione ha, per l’ennesima volta, mortificato la vivacità, lo spirito di iniziativa e l’amore per la propria Città della Proloco e di altre associazioni, che, a fronte di varie proposta organizzative, non hanno ricevuto neppure una risposta.
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Assolutamente non entriamo nel merito della professionalità del soggetto affidatario dell’evento, siamo però rammaricati e delusi da un metodo amministrativo spesso incoerente, non ispirato ai buoni principi di correttezza e trasparenza. Non è più tollerabile la tecnica “due pesi due misure”. Governare una Città è tra le arti più nobili».
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