Politica

Mazzilli condanna il «vile gesto» subìto da Gemmato

La Redazione
La fiaccolata organizzata da Terlizzi libera
«Una pericolosa intimidazione che testimonia le quotidiane difficoltà che vivono gli amministratori locali nella gestione della cosa pubblica nelle proprie comunità» scrive il sindaco
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«Sono vicino al collega di Terlizzi Ninni Gemmato» scrive il sindaco Massimo Mazzilli riferendosi «al vile gesto subito».

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Il primo cittadino di Terlizzi infatti il 7 marzo ha trovato un proiettile attaccato con lo scotch sulla porta di ingresso del suo ufficio: una «deprecabile minaccia ad opera di balordi» secondo Mazzilli. Per esprimere il proprio sdegno verso il gesto e la solidarità a Gemmato, Mazzilli ha preso parte alla fiaccolata di sabato scorso organizzata da Terlizzi libera.

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«Si tratta – commenta Mazzilli – di una pericolosa intimidazione che, ancora una volta, testimonia le quotidiane difficoltà che vivono gli amministratori locali nella gestione della cosa pubblica nelle proprie comunità.

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Diventa sempre più difficile amministrare una città nella costante affermazione della legalità, specie in questo delicato particolare momento storico caratterizzato da problemi sociali derivanti per lo più dalla mancanza di lavoro, che comunque in ogni caso non possono giustificare il ricorso alla violenza, fisica o morale che sia.

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Pertanto rivolgo un appello a Governo e Regione affinché si avvii subito un confronto concreto e mirato sulle problematiche sociali più gravi che assillano le nostre comunità da troppo tempo e che poi generano simili episodi».

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martedì 14 Marzo 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 14:37)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Attribuire alla mancanza di lavoro il gesto di minaccia, è troppo semplicistico, così come è illusorio che il Governo centrale possa interessarsi o trovare una soluzione: se fosse stato in grado di farlo, specie alludendo alla capacità dei vari componenti che si sono susseguiti nei decenni, l’avrebbe già fatto. La pancia piena, inoltre, difficilmente aguzza l’ingegno. Altrimenti avrebbe capito che, proprietari di beni naturali ed artistici unici al mondo, non è scimmiottando gli altri in campi a noi non confacenti che avremmo potuto ottenere un benessere economico (predominio raggiunto fino a quando ci hanno chiamato, negli anni della Ricostruzione, la “Cina d’Europa”) e sociale, ma esaltando la nostra vocazione al turismo e alla gestione del nostro immenso patrimonio culturale. Lo scempio quotidiano del nostro ex bellissimo idioma è la dimostrazione di quanto nulla ci interessi di ciò.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Continuando e con riguardo alle “difficoltà quotidiane” incontrate dagli amministratori locali, ben si conoscevano i grossi problemi legati al sud. Comunque, un amministratore minacciato che rimane al suo posto, è degno della massima stima, e dimostra che non è stata la semplice ambizione personale ad averlo spinto a candidarsi…