Politica

Forza Italia, Franco Caputo sospeso per un anno

La Redazione
Il consigliere Franco Caputo
Il collegio nazionale dei Probiviri del partito ha accolto parzialmente l'appello del consigliere comunale coratino per la revoca dell'espulsione decretata nel giugno scorso dal collegio regionale
3 commenti 2035

Sospeso per un anno dal partito. È quanto ha deciso il collegio nazionale dei Probiviri di Forza Italia nei confronti del consigliere comunale Franco Caputo, in seguito ai noti contrasti con con la dirigenza cittadina e regionale del partito.

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A rivolgersi al collegio nazionale era stato lo stesso Caputo per chiedere la revoca dell'espulsione decretata nel giugno scorso dai Probiviri regionali. Il collegio nazionale di FI ha poi accolto parzialmente l'appello del consigliere comunale coratino, optando per la sola sospensione dal partito per dodici mesi.

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Nella sentenza, emessa il 20 febbraio scorso, si legge che «all’incolpato può essere solo riconosciuta una vera passione politica e un impegno nel partito che però consentono soltanto di ridurre la sanzione alla sospensione di 12 mesi, con la speranza che possa consentirgli di mutare le modalità con cui si rapporta al partito ed ai suo dirigenti».

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«A segnare l’epilogo di quella che sembrava ai più (non certo a noi, sempre più convinti delle nostre ragioni) una infinita storia politica, con protagonista il signor Franco Caputo, capogruppo in Consiglio comunale di se stesso che si ostina a fregiarsi del nome e del simbolo di un partito da quale è stato estromesso – commenta il commissario cittadino del partito, Giancarlo Ungaro – ci ha pensato niente meno che il collegio nazionale dei Probiviri di Forza Italia, al quale lo stesso Caputo aveva fatto ricorso dopo il decreto di espulsione emanato dallo stesso organo regionale, convinto di ricevere grazia… ma invece ha avuto giustizia!

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Ebbene, il collegio nazionale, non reputando necessarie ulteriori istruttorie, dal momento che i fatti risultano supportati da documenti e dunque risultano essere inequivocabili, respinge ciascuno dei motivi di appello del Caputo, riconoscendo come “molto grave” la condotta del suddetto, tale da giustificare l’espulsione irrogata dai giudici di primo grado, per aver tenuto un comportamento contrastante con le direttive degli organi di Forza Italia, nelle persone dei dirigenti regionali, On. Vitali e la prof.ssa De Donato e del Commissario cittadino Ungaro, sia per quanto concerne la vicenda di Roselli, sia per quanto concerne le indicazioni ricevute in ordine alla posizione che il partito avrebbe dovuto assumere in Consiglio comunale.

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Cita la sentenza nazionale, emessa in data 20 febbraio 2017 e già trasmessa gli uffici comunali per gli adempimenti successivi: “All’incolpato, può essere solo riconosciuta una passione politica e un impegno nel Partito, che però consentono soltanto di ridurre la sanzione alla sospensione di 12 mesi, con la speranza che possa consentirgli di mutare le modalità con cui si rapporta al partito ed ai suo dirigenti”.

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Giustizia e dignità all’Intero partito di Forza Italia, in tutte le sue componenti, cittadine, provinciali, regionali, è stata resa» conclude Ungaro.

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mercoledì 1 Marzo 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 15:12)

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Lino Frago
Lino Frago
7 anni fa

suggerirei al consigliere caputo di trovare casa in chi nella propria casa sembra aver perso pezzi…ovvero gli amici di salvini..forse in quella casa potrebbe assumere un ruolo di protagonista…

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Alle mie orecchie di vecchio (sia come età che come data del conseguimento del titolo di studio) laureato in Scienze Politiche ed Economiche, sentir parlare di “dignità”, riferito alla politica italiana, suona proprio come un’eresia. Ma ancor più mi rattrista, come ho avuto, in molte occasioni, modo di affermarlo, il fatto che a pronunciare questa parola, ammantata d’incommensurabile sacralità, sia un meridionale, uomo senza una “patria” (un partito del sud e per il sud) e senza “eroi” (uomini autoctoni, di elevato spessore politico). Il fatto è che nulla è cambiato, da quando il meridione era guidato da una casa regnante “straniera” (i Borbone): il popolo del sud stava passivamente a guardare allora, sta passivamente a guardare adesso ciò che gli altri (da Roma in su) decidono per lui. Ma se tale “onta” viene evidenziata solo da me, come si spera che possano cambiare le cose?

RINO Fiore
RINO Fiore
7 anni fa

sono d’accordo con il sig. Lino….forse il consigliere sospeso a tempo dal suo partito potrebbe trovare spazio in un partito 2X3 come quello salviniano…il tutto per fare quadrato…