Politica

Gestione emergenza neve, la Regione: «Quello di Corato è un esempio da esportare». Foto e video

La Redazione
La conferenza stampa sull'emergenza neve
La sintesi della conferenza stampa in cui l'amministrazione ha illustrato l'attività posta in essere dalla Protezione civile comunale
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«Corato è stata eccellente alle prese con l’emergenza neve appena conclusa, è un esempio da esportare». Così, senza mezzi termini, il consigliere regionale Ruggiero Mennea, presidente del comitato regionale permanente di Protezione civile, ha concluso il suo intervento all’interno della conferenza stampa che si è svolta questa mattina in sala verde.

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«L’osservatorio regionale – ha detto – ci permette di avere un quadro molto ampio di come è stata gestita l’emergenza e possiamo dire solo grazie al sindaco Mazzilli. Il suo Comune è quello che ha applicato al meglio i protocolli della Protezione civile nazionale. Quello di Corato è un esempio di “buona prassi” e non esiteremo a chiamarvi in causa nei prossimi incontri di formazione sul tema. Bisogna parlare di Protezione civile quando non si è in emergenza per essere pronti nei momenti in cui si rende necessario».

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Della stessa idea anche Lobascio di Autostrade spa: «per ovvie ragioni di lavoro frequento tutto il nostro territorio e vi posso garantire che saper gestire situazioni di questo genere non è ovunque un dato acquisito. Spargere il sale in anticipo è il nocciolo della questione. Come azienda abbiamo rivolto lo sguardo all’esterno contribuendo ad aumentare le quantità di sale distribuite sulla strada per Corato perché crediamo nella necessità di garantire la viabilità: solo in questa maniera si poteva tendere la mano al sistema sanitario e al settore merci».

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«Abbiamo imparato dall’esperienza del 2014»
nCom’era ipotizzabile, la conferenza stampa – di cui il video integrale è testimonianza – è iniziata proprio con il confronto rispetto all’emergenza neve del 2014.

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«Abbiamo imparato due cose fondamentali da quella nevicata: l’importanza di avere ben chiara la disponibilità dei mezzi e quanto sia necessario spargere il sale sulle strade prima che la neve si depositi» ha esordito il sindaco Mazzilli.

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La città divisa in zone
nLe immagini e i video, in gran parte pubblicati anche sulle nostre pagine, hanno fatto da sponda all’elenco degli interventi di soccorso proposto dal maresciallo Michele Zitoli, coordinatore del servizio di Protezione Civile per il nostro Comune. Dai primi fiocchi di neve del 5 gennaio fino alla riapertura delle scuole passando per la mattina del 6 gennaio in cui Corato si è svegliata sotto un manto bianco.

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«Gestire il centro della città è stato molto più semplice rispetto alla periferia ed alle campagne. Fuori dal centro urbano vivono circa mille persone e a loro si aggiungono le aziende agricole».

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Anche i depositi di sale erano dislocati in diversi punti della città: «uno nella sede dell’Asipu, l’altro al centro di raccolta rifiuti di via Castel del monte e due su camion Asipu».

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«Il piano di emergenza di Protezione civile approvato il 7 giugno del 2016 – ha ricordato il sindaco – è servito ad avere subito chiaro “chi dovesse fare cosa” e con quali mezzi. Associazioni, aziende private e Asipu».

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I luoghi “sensibili”
nL’ospedale: «ci siamo assicurati che la via di accesso al nosocomio fosse libera e che il personale medico riuscisse ad arrivare. Grazie alle associazioni di volontariato molti medici sono stati accompagnati dalle rispettive abitazioni al posto di lavoro» ha commentato Zitoli. Non a caso Mennea ha definito «il mondo del volontariato come la “seconda gamba” della Protezione civile. In alcuni casi – non ha temuto di sottolineare – ci ha permesso di mettere “delle toppe” lì dove le amministrazioni locali non hanno funzionato». E poi «la zona produttiva, come si vede dalla mappa (in foto, ndr): l’obiettivo era non far perdere giornate lavorative» ha aggiunto Mazzilli.

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Pulite a mano dagli operatori dell’Asipu anche alcune delle scale presenti in paese: «quelle del cimitero, per esempio, luogo in cui nel 2014 diversi si fecero male. E poi quella di via Montessori, per citarne una». Infine liberati dalla neve anche alcuni marciapiedi dei supermercati e delle attività commerciali di alimentari.

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A fare la differenza, i «comportamenti resilienti» di quei cittadini che – senza che nessuno glielo chiedesse – hanno provveduto a pulire lo spazio che garantiva l’accesso alla propria abitazione o al garage o ancora alle attività commerciali.

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«In ogni caso il grazie più sentito da parte mia e di tutta l’amministrazione va alle associazioni di volontariato che ci hanno permesso di essere accanto agli anziani – anche per accompagnarli a fare la spesa – e a chi è rimasto senza cibo o acqua: penso al caso della masseria Patruno, per esempio».

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Le scuole
nGli edifici scolastici, più di tutti forse, meritano una parentesi a parte. Al centro delle polemiche sui social ma anche delle preoccupazioni dei cittadini.

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«Oltre la neve il vero problema sono state le temperature basse» ha detto il primo cittadino. «La chiusura del 9 era certa fin dall’inizio e non posso non ringraziare il segretario generale, Luigi D’Introno, per tutte le ordinanze scritte con grande cura. Abbiamo gestito i rapporti con tutti i dirigenti scolastici grazie alla collaborazione degli assessori Scaringella e Zezza. Costantemente al fianco della polizia municipale ma anche dell’ufficio tecnico e delle ditte di manutenzione gli assessori Nesta e Musci.

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Il 10 di gennaio sono stati monitorati tutti gli edifici scolastici – di nostra competenza (i comprensivi) e non (le scuole superiori) – e c’è una spiegazione per tutte le situazioni in cui qualcosa è andato storto. Ne cito una per fare un esempio, il “Cifarelli”: nei mesi scorsi alcuni ambienti risultavano troppo caldi e per questo nella scuola si era deciso di spegnere alcuni radiatori. In piena emergenza neve non ci si è ricordati di riaccenderli e questo ha provocato il fatto che alcuni ambienti fossero più freddi».

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Com’è noto in altre scuole alcune tubature si sono ghiacciate, oppure ancora – come nel caso dell’Oriani – l’impianto ha smesso di funzionare dopo essere partito regolarmente grazie all’intervento dei tecnici. «Non si contano le telefonate mie e della dirigente Adduci rivolte alla Città metropolitana per sollecitare gli interventi ma, va detto, l’azienda titolata ad intervenire è arrivata da Altamura, lì dove la situazione era ben più grave della nostra».

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«Qualcosa non è stata fatta in maniera perfetta – ha concluso Mazzilli – ce ne dispiace davvero e chiediamo scusa, soprattutto a quegli studenti, piccoli e grandi, che più di altri hanno sofferto il freddo. Una cosa è certa: ci siamo ricordati per tempo di provvedere alle scuole ma abbiamo dovuto fare i conti con le difficoltà del caso».

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I costi
nCome mostra la tabella riepilogativa presentata da Salvatore Mastrorillo, direttore Asipu, e riportata nella galleria fotografica, Corato si è dotata dell’ausilio di due pale meccaniche, cinque trattori spargisale, due autocarri, dieci mezzi leggeri. E ancora: sono stati utilizzati 2652 quintali di sale a fronte dei 375 che già si avevano di scorta, 300 quintali sono rimasti a disposizione dopo l’emergenza. Nel 2014, lo ha precisato il sindaco, erano stati impiegati 1380 quintali di sale – poco più della metà rispetto ai giorni scorsi – a fronte di una quantità di neve decisamente superiore. Inoltre quest'anno, sono sempre stati a disposizione, anche altri nove mezzi privati per liberare le strade dalla neve.

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Al sindaco abbiamo chiesto quanto è costato questo dispiegamento di forze. «Non voglio dare un numero, non voglio stimarlo senza avere i resoconti da tutti gli uffici, altrimenti rischiamo di dare notizie sbagliate» ci ha risposto. «Chiederemo al Governo la dichiarazione di emergenza nazionale – ha aggiunto Mennea – perché partecipi alle spese. Il danno all’agricoltura è enorme, ci aspetta ancora una fase molto difficile. Dobbiamo ancora stare in guardia».

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lunedì 16 Gennaio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 17:36)

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Luca Fiore
Luca Fiore
7 anni fa

Se la suonano e se la cantano…

Filippo Piccolomo
Filippo Piccolomo
7 anni fa

Ci si dimentica di un piccolo particolare:nella giornata di sabato treni e autobus erano fermi con impossibilita’ a raggiungere o tornare dal capoluogo. Assessore e sindaco che dite?

Pina Lobascio
Pina Lobascio
7 anni fa

Per affermare che tutto è come hanno detto che è stato, bisogna far fare una conferenza stampa anche ai cittadini …

disco disco
disco disco
7 anni fa

Quando c’è da criticare si critica, ma ora dai non facciamo i pesanti. A Ruvo, per esempio, ci sono ancora i cumuli di neve in giro. Sono d’accordo però nel dire che queste conferenze in pompa magna bisogna farle anche quando il Comune sbaglia (vedasi multe tramutate in “tasse” per i coratini).

Cataldo ferrara
Cataldo ferrara
7 anni fa

Ricevere i complimenti e gli elogi da un consigliere regionale di altra parte politica vuole dire che il sindaco e i suoi collaboratori hanno lavorato bene, registro che gli altri paesi (Ruvo, Terlizzi, Bitonto etc etc) stanno ancora spalando la neve. criticare per il gusto di farlo in assenza di obiettività, insomma……

Michele C.
Michele C.
7 anni fa

Concordo con il Sig. Ferrara. Si è vista e tanto la differenza di organizzazione con l’emergenza neve del 2014. Ogni tanto bisogna dare merito a chi merita.