Il risultato del referendum per la modifica alla Costituzione continua ad occupare la scena politica anche locale, con i referenti territoriali dei partiti schierati per il “no” impegnati a commentare quanto successo in tutta Italia il 4 dicembre.
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Non fa eccezione “Noi con Salvini”: «gli elettori pugliesi hanno dato un segnale forte di libertà e di sovranità – scrive il coordinatore pugliese Rossano Sasso – Matteo Salvini si è battuto per primo e più di tutti per il “no”, senza ambiguità e come sempre col cuore. Un risultato senza precedenti da parte del popolo. Nonostante tutto il bombardamento quotidiano per il “sì” il popolo italiano “quello vero” ha scelto di non farsi surclassare da scelte scellerate da parte del governo: cambiare la Costituzione in cambio della perdita dalla propria sovranità.
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L'alta affluenza ha colto di sorpresa il governo che nulla ha potuto difronte allo tsunami del “no”. Il fronte variegato antigovernativo ha visto il nostro Matteo Salvini presente in ogni dove a difesa del cittadino al cospetto di un governo filoeuropeo capace solo di contornarsi di poteri forti a difesa del suo “sì”. Evviva il popolo italiano, evviva il cittadino, evviva Salvini che ha reso onore alla città di Corato facendogli visita e donando il proprio libro alla biblioteca comunale, difendendo nel contempo il “no” rispetto ad un quesito che ha liberato il popolo italiano da un governo antidemocratico».
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«Un'altra stagione si apre così nel panorama politico ove Salvini trascinerà il suo credo da nord a sud che culminerà in un probabile successo alle primarie del centrodestra» dichiarano la coordinatrice cittadina Rosanna Testino, la coordinatrice comitato Donne Angela de Chirico e il commissario NcS Molfetta, il coratino Marcello Mastromauro.
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«Qualcun’altro come il sindaco di Bari Decaro – prosegue Sasso – dovrebbe riflettere sul dato pugliese ed in particolare su quello della città metropolitana da lui amministrata: nonostante Decaro si sia esposto infatti notevolmente per il “sì” con tutto il suo apparato di potere, i baresi ed i pugliesi lo hanno bastonato».
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«Ottimo segnale contro il Pd, mentre i consensi popolari per Salvini aumentano anche in Puglia. Adesso – conclude Sasso – la parola torni agli elettori, bando agli inciuci e agli accordi di palazzo, e avanti col fronte identitario e sovranista».
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Ma di quale “sovranità” si parla? La sbornia di democrazia, che ha fatto seguito alla caduta del Fascismo, ha solo dato l’illusione della “sovranità”. Riflettere? Certo che io rifletto: nelle regioni più economicamente e socialmente arretrate, vi è stata una maggioranza più elevata per il “no”. Ci sarà un motivo… Per il resto, cioè riguardo al fascino che il sud subisce nei confronti degli uomini e dei partiti del nord, stendo il classico “velo pietoso”… Ma la dignità, dove è andata a finire? Lo ripeto: forse solo io mi accorgo di questa spiacevolezza, di questa assurdità, proprio perché non sono nato qui e non conosco la “rassegnazione”, la “apatia” e il “fatalismo”, i tre “punti di forza” del meridione. Ma bisogna proprio nascere altrove, per anelare l’affrancamento?