Politica

Amarezza e delusione per il comitato “Basta un sì”: «Sconfitta davvero pesante»

La Redazione
Referendum
Il coordinatore Stolfa riflette: «non siamo riusciti a veicolare chiaramente l'idea di cambiamento, di miglioramento e innovazione, che la riforma portava con se»
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«Amarezza e delusione». Sono queste le prime parole di Francesco Edmondo Stolfa a poche ore dalla vittoria del “no” per la riforma costituzionale.

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Il coordinatore della sezione coratina del comitato “Basta un sì” non usa mezzi termini: «la sconfitta del “sì” è stata davvero pesante, se ne prende atto. Seguendo in diretta lo spoglio i contorni del risultato si sono fatti chiari fin da subito».

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Lo sfondo resta il «grande rispetto per quello che ha deciso il popolo italiano. Quello di ieri – prosegue Stolfa – è un momento importante per la vita della nostra Nazione, la partecipazione degli elettori ha reso il referendum una festa della democrazia».

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E guardando alla campagna referendaria, Stolfa riflette: «non siamo riusciti a veicolare chiaramente l’idea di cambiamento, di miglioramento e innovazione, che la riforma portava con se». Le ragioni del "sì" Stolfa le aveva spiegate anche ai microfoni di CoratoLive.it in una videointervista.

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All’indomani del voto resta la volontà di «fare un’analisi seria di tutta un’area, culturale prima che politica, che necessita di una valutazione seria della propria presenza sia a livello locale che nazionale».

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lunedì 5 Dicembre 2016

(modifica il 23 Luglio 2022, 20:34)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Stolfa non si dovrebbe sentire in colpa, se ritornasse con la mente ai suoi studi di Storia, Sociologia, Etnologia. “Grande rispetto per quello che ha deciso il popolo italiano”? Fino a quando si pronunceranno parole dettate solo dalla circostanza e da un perbenismo fuori luogo, fino a quando ci si trastullerà pigramente nel fare “un’analisi seria di tutta un’area, culturale prima che politica”, e via dicendo, con fiumi di retorica e levantinismi vari, non ci si muoverà mai di un passo, in questo benedetto meridione …

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Mi è venuta una riflessione: la Costituzione, adottata senza che passasse attraverso un referendum, necessita, in uno dei due casi di approvazione da parte della Camera, poi di un referendum, per sancirne le modifiche. L’impreparazione del popolo sul tema (per capirne il significato occorrerebbe una laurea “ad hoc”), che cozza contro la perizia dei membri della Costituente, unita alla paura congenita, da parte del popolo, verso le novità (ho letto sulla Gazzetta che, percentualmente, è stato il ceto più basso a far vincere il “no”), che potrebbero essere peggiori dell’originale, spingerà, in ogni eventuale altra consultazione popolare, a lasciare sempre le cose come stanno. Vi è un’ eccessiva autotutela, da parte della Costituzione, che si basa proprio sull’atteggiamento del popolo.