È arrivato a Corato per porgere un saluto alle famiglie delle vittime del 12 luglio e per sostenere il “no” al referendum del 4 dicembre. Ma, ad attenderlo, c’erano anche molti giovani contestatori. Questo è accaduto oggi a Matteo Salvini, arrivato in città intorno alle 16.
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I primi venti minuti della visita sono trascorsi in stazione insieme a Daniela Castellano, figlia di una delle 23 vittime e presidente di una associazione nazionale «per la modernizzazione e la messa in sicurezza delle ferrovie private». Dopo essersi concesso l'aperitivo in un bar del centro con i pochi parenti delle vittime presenti e i vertici locali e regionali del suo partito, Salvini ha raggiunto arco Abbazia. Seduti in prima fila ad ascoltarlo il senatore Perrone, il sindaco Mazzilli e il consigliere Sergio Tedeschi.
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Due i concetti che – sebbene coperto dai cori di contestazione che lo accusavano principalmente di razzismo – Salvini ha provato ad esprimere: in primis la volontà di assicurare l’impegno del suo partito «a non dimenticare la strage del 12 luglio perché ci sono famiglie che meritano attenzione. Enti locali e Governo – ha sottolineato – si attivino per non far viaggiare studenti e lavoratori come se fossero su carri bestiame».
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E poi il “no” al referendum: «è il minimo per ripartire con una Puglia e un’Italia un po’ più normale, in cui questa gente (i contestatori, ndr) sarebbe in fabbrica a lavorare».
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Il Sig Salvini Poteva fare a meno di lasciare la sua tanto amata PADANIA per venire a Corato, nelle vesti di segretario nazionale della lega nord ad offendere la nostra dignità di cittadini del sud da lui paragonati ad extra comunitari sfatigati sporchi ed ignoranti. Non riesco a comprendere l’animatore coratino che ha voluto, in primo luogo una sede della lega nel nostro comune. E’ chiaro quale contributo politico avrebbe potuto portare in una piazza di Corato,comune sperduto del sud se non giustificare la sua insignificante presenza con la commemorazione delle vittime del disastro ferroviario del luglio scorso. Sono sconcertato al pensiero di come la gente dimentica il suo vissuto politico per raccattare voti in un sud “insudiciato e maltrattato” da soggetti come Salvini durante le sue gesta politiche nel suo fiorente NORD servito da sistemi ferroviari sicuri da sempre.
La democrazia si esprime quando qualsiasi individuo, può esternare le sue idee e suoi pensieri,purtroppo per i sinistroidi questo concetto non entra nei loro crani con scarsa materia,odiano in maniera becera tutti coloro che la pensano in maniera diversa,fanno pena sono dei poveracci mentalmente parlando !
essere etichettati come populisti in italia vuol dire essersi avvicinati troppo alle verità alle realtà delle cose e questo alla casta dei politicanti nn va bene. i politicanti sono quelli che parlano dai palchi senza dir nulla, usando il politichese x nn indispettire troppo l’elettorato, per poter passare in un min. da un partito all’altro… sempre x restare a galla…loro, nn il Paese. salvini? nn è peggio dei ns politici locali, sempre tesi a sistemarsi con i loro compari. salvini nn mi indigna! mi indigna di + la ns incapacità di cambiare.
La faziosità è la prima nemica dell’obiettività: differenze di comportamento tra le varie zone d’Italia? Solo uno con la mia esperienza (nascita e gioventù a Milano, quarant’anni di lavoro a Roma, pensione trascorsa a Corato) può conoscerle realmente. Ed è il luogo geografico dove uno, senza un carattere appropriato, vive, a condizionare o trasformare il suo comportamento, posso assicurarlo. E le differenze ci sono, eccome che ci sono, con o senza Salvini …
il solito teatrino insomma