Cultura

Le opere collettive di De Chirico per i 50 anni de “Il Pendìo”

La Redazione
De Chirico
Durante la cerimonia di inaugurazione che si svolgerà presso piazza Abbazia nella serata del 22 agosto alle 19, le due opere saranno presentate al pubblico
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Con le “nozze d’oro” de “Il Pendìo” si rinnova l’iniziativa dell’Opera collettiva: ai partecipanti delle sezione del concorso verranno consegnati dei tasselli di una delle due opere scelte per l’occasione da sviluppare con propria tecnica e colore procedendo all’esecuzione mantenendo la visibilità delle linee caratterizzanti l’opera e apponendo sul retro la propria firma.

Il coordinatore del progetto, il socio Pro Loco Prof. Luigi Pomarico, docente ed artista affermato, presenta così le opere scelte: “Per il 50° concorso “Pendio“ come ormai è tradizione,abbiamo scelto per l’opera collettiva, un grande artista del primo novecento e fondatore della pittura metafisica Giorgio De Chirico.

La prima opera “Le muse inquietanti” dipinta nel 1917. L’Italia si trovava in piena guerra e De Chirico viveva a Ferrara. Le muse erano quelle figure mitologiche che proteggevano le arti. Esse venivano invocate dagli artisti per ricevere ispirazione al loro fare artistico. In questa opera, si dimostra, che è più importante ispirarsi al passato, che al presente. Vuole, semplicemente, polemizzare con chi ha fatto del tempo o della velocità, la nuova ispirazione dell’arte moderna, indicando come in realtà, queste sono variabili effimere. Il vero senso delle cose sta Oltre il Tempo.

La seconda opera “Piazze d’Italia” dove si decide la vita delle città, incrocio di politica e società, dove si aggregano i pensieri per poi riversarsi sulla gente e sullo spazio circostante. Un’andata e ritorno della realtà, dal fisico al metafisico, e dal metafisico ancora al fisico. Piazze popolate di manichini, siamo noi e sono loro, luoghi veri della logica impossibile, dove non c’è più il tempo, ma orologi fermi e treni che vanno e non arriveranno mai. Anche il nostro contemporaneo può definirsi metafisico. Dipende da noi entrare in

questo momento statico, per dare vita a tutti questi oggetti e soggetti inanimati”

Durante la cerimonia di inaugurazione che si svolgerà presso piazza Abbazia nella serata del 22 agosto alle 19, le due opere saranno presentate al pubblico con possibilità di dibattito moderato dallo stesso Prof. Pomarico.

venerdì 22 Giugno 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 12:56)

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