Cultura

Fede, arte e storia: al Museo c’è “L’eco dei predicatori”

Marianna Lotito
Marianna Lotito
Fede
Una mostra di alcune «testimonianze d'arte e devozione domenicana tra il XVI e il XX secolo» che danno prova del legame esistente tra l'ordine dei domenicani e il territorio coratino e pugliese
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Poche opere ma, tutte, di grande valore. Ognuna a suo modo, per la storia e la bellezza che sono in grado di testimoniare.

Ieri sera, nel Museo della Città e del territorio, sono state presentate alle città: costituiscono il cuore della mostra dal titolo “L’eco dei predicatori”. Sono «testimonianze d’arte e devozione domenicana tra il XVI e il XX secolo» e danno prova del legame esistente tra l’ordine religioso e il territorio coratino e pugliese.

Due le tele con maggiore rilievo artistico, raffigurano i santi Vincenzo Ferrer e Pietro martire. Si ipotizza che provengano da un’edifico di culto, non si è in grado di dire quale, e che siano in qualche modo collegate alla città di Monopoli. A comprarle furono i fratelli Ferrara: le due opere rientrano infatti nel patrimonio della chiesa dell’Oasi.

Nella sala dedicata al Cinquecento, per la mostra è stato esposto un dipinto frutto della devozione popolare coratina: una Madonna del rosario. La si vede seduta sulla nubi con in grembo il Bambin Gesù, San Domenico e San Vincenzo Ferrer.

«L’opera – come ha ricordato la docente Chiara Capozza – è stata recuperata grazie ad una intuizione di don Gino Tarantini. Quando ancora era parroco della chiesa di Santa Maria Greca, si occupò di rimuoverla dalla strada in completo stato di abbandono che prende nome dallo stesso edificio religioso. La fece restaurare e grazie a questo intervento oggi possiamo ancora ammirarla».

In ultimo, per completare l’elenco delle opere esposte, ci sono due sgabelli in legno decorati che fanno parte dell’arredo dell’inizio del Novecento realizzato per la neonata Parrocchia San Domenico oltre ad uno stendardo che ritrae lo stesso Santo.

Ricchi ed interessanti i pannelli informativi che “guidano” la mostra

«Sono tutte opere nascoste e sconosciute – commenta don Gino Tarantini – e speriamo che questa mostra possa essere solo l’inizio di un percorso di maggiore conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico presente in città».

Ad introdurne la presentazione è stata Marilena Torelli, responsabile dell’ex carcere per conto della Società Cooperativa Sistema Museo che ha organizzato la mostra con la parrocchia San Domenico e in collaborazione con l’Ente Chiesa Beata Vergine Madonna delle Grazie e la parrocchia Santa Maria Greca. Al loro fianco anche tre studiosi: Chiara Capozza, Mariapia Sardano ed Ettore Torelli.

L’esposizione gode del patrocinio di Regione Puglia, Comune di Corato e Arcidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie: rientra fra le iniziative pensate per il quinto centenario della presenza dei domenicani a Corato.

La mostra proseguirà fino al 16 settembre, con ingresso libero, rispettando gli orari canonici dell’apertura del Museo: martedì, giovedì, sabato ore 17.30-20.30; mercoledì e venerdì ore 9.30-12.30; domenica ore 10.00-12.00/17.30-20.30.

lunedì 18 Giugno 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 13:12)

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