Cultura

“Oggi è il domani di ieri”, la mostra di Dario Agrimi diventa un catalogo Live Edizioni

La Redazione
Dario Agrimi
Venerdì 12 gennaio, alle 19, la presentazione nella sala verde del Comune di Corato
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Dalla mostra al catalogo. Venerdì 12 gennaio, alle 19, nella sala verde del Comune di Corato sarà presentato il catalogo “Oggi è il domani di ieri”. Il volume documenta l’omonima mostra personale di Dario Agrimi, a cura di Alexander Larrarte, promossa dalla CoArt Gallery e patrocinata dal Comune di Corato. L’esposizione è stata allestita nel Palazzo Gioia dal 18 agosto al 29 ottobre.

Alla presentazione sarà presente l’artista, in conversazione con il curatore Alexander Larrarte, il Sindaco del Comune di Corato Massimo Mazzilli e il presidente commissione cultura Giuseppe D’Introno.

Il volume, a cura della CoArt Gallery ed edito da Live Edizioni con progetto grafico Medli, è raccontato attraverso le fotografie di Giovanni Albore.

Per tutta la sua durata, la mostra ha accolto circa 13mila visitatori nelle sale del palazzo ottocentesco, registrando presenze da ogni parte del mondo, anche grazie alla collaborazione di Euterpe Competition.

«Ancora una volta, spiega il sindaco Massimo Mazzilli, Palazzo Gioia si conferma un perfetto contenitore culturale che si sposa perfettamente con le mostre allestite al suo interno. E grazie a queste iniziative, la città ha modo di accedere al palazzo che è stato restaurato e restituito alla fruizione di tutti».

Una sfida lanciata dalla CoArt Gallery, che fin da subito dichiara la volontà di lavorare sul territorio per il territorio, contaminando gli spazi per un dialogo aperto e in progress sull’arte contemporanea, un attento lavoro di ricerca e sperimentazione che muove interesse e curiosità, dove tutti sono invitati ad essere testimoni del nostro tempo.

«Il meraviglioso risultato di questa mostra è la straordinaria capacità dell’artista di provocare le reazioni dello spettatore – spiega il curatore Alexander Larrarte – Attento agli automatismi, Dario Agrimi, suggestiona la coscienza pubblica, l’idea di caducità, le visioni dell’assurdo, del vivere e morire nelle pieghe del tempo, rese con una spiazzante ironia. I risultati aprono una riflessione anche sulla possibilità di intervenire, investire e promuovere piccoli centri dotati di grandi potenzialità, per garantirne una programmazione che sia duratura nel tempo e offrendo maggiori opportunità per attività collaterali».

martedì 9 Gennaio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 21:42)

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