Sabato 27 maggio alle 18, la libreria Secop Store (via Mercadante 9) ospita la presentazione del libro “Pasolini e la dittatura del presente”, un incontro con l’autore Pasquale Voza, emerito docente all’Università di Bari. Introdurrà Stefano Rosito, laureato in giurisprudenza.
«Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore» scriveva Pier Paolo Pasolini.
«L’inedito totalitarismo del nuovo Potere dei consumi, su cui Pasolini, dalla fine degli anni Sessanta, richiamava disperatamente l’attenzione (in forme immediate o mediate, dai testi giornalistici e saggistici a quelli letterari, poetici, teatrali e cinematografici), presentava notevoli punti di contatto con la legge del godimento (come sfruttamento compulsivo-consumistico del desiderio), creata dal “discorso del capitalista” di cui ha parlato Lacan.
Senonché in Pasolini, in connessione con ciò, prendeva sempre più corpo una spasmodica tensione unipolare, quella che egli chiamava del “rifiuto”, dell’“urlo” (“assoluto” e “totale”, non assimilabile alle forme date di lotta e di contestazione).
Nasceva di qui quel “furore antropologico” – segnalato da Michel David e che si potrebbe definire più propriamente un furore biopolitico – circolante pervasivamente nelle fibre più intime di tutta l’ultima scrittura pasoliniana, volto drammaticamente ad interrogare il nesso corpo-potere. Tale furore, nella sua formidabile inattualità, può parlarci ancora oggi, all’interno del compimento estremo dell’individualismo e del dispiegarsi diffuso della “razionalità neo-liberista”».