Il confronto

#TenYearsChallenge: com’è cambiata Corato dal 2009?

La Redazione
#TenYearsChallenge - Piazza Di Vagno
Luoghi, strade, persone, servizi e disservizi. Una sola speranza: che presto cambi ciò che è fermo da anni
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Com’è cambiata Corato negli ultimi dieci anni? C’è un’occasione in più per provare a rispondere a questa domanda, servita sul piatto d’argento da una delle più recenti iniziative social: la #TenYearsChallenge.

Da alcuni giorni il popolo dei social si sta “sfidando” a colpi di selfie e fotografie per mettere a confronto due immagini a distanza di 10 anni e vincere il timore del tempo che passa. C’è chi si sente cambiato in meglio e chi in peggio, chi ironizza, chi approfitta per dare sfogo alla fantasia.

Il principio vale anche per la nostra città. Così, utilizzando la galleria fotografica, abbiamo pensato di raccontare alcuni dei tratti caratteristici di Corato e dei cambiamenti avvenuti dal 2009 al 2019.

Se da un lato ci sono le piazze rinnovate – quelle intitolate a Cesare Battisti e Giuseppe Di Vagno – dall’altro restano le vecchie questioni, per esempio quella dell’elettrodotto. Se nel 2009 c’era il sindaco Luigi Perrone, oggi c’è il commissario prefettizio Rossana Riflesso. E che dire della raccolta rifiuti e della zona a traffico limitato? Novità che hanno stravolto abitudini consolidate nel tempo. Ma se in quegli anni i protagonisti degli atti di inciviltà erano i cassonetti, oggi nel mirino ci sono i tanto odiati sacchetti di immondizia sparsi qua e là.

In ultimo, non certo per importanza, la situazione dei treni: a Corato – dopo la tragedia del 12 luglio 2016 – la stazione ferroviaria è isolata e sui binari i vagoni non arrivano e non partono.

La speranza è che, sfide social o no, si possa raccontare presto di una evoluzione in positivo.

martedì 22 Gennaio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 2:10)

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Un Coratino SODDISFATTO
Un Coratino SODDISFATTO
5 anni fa

La foto che mi rappresenta è quelle che ritrae l’ex Ex ex ex da una parte e la Dottoressa Riflesso dall’altra..

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Il metro di paragone è del tutto personale: i nostalgici solitamente vedono il nuovo come un qualcosa di improprio, di superfluo, di fastidioso; i meno disadattati, i più inseriti nel mondo che cambia, trovano i mutamenti positivi, necessari, adeguati. Io noto due cose, nell'atteggiamento della gente: c'è più cura ed interesse verso il “salotto buono” della città, meno riguardo, verso l'esterno, le campagne, gli anfratti e le piazzole delle strade di fuori, veri ricettacoli. Ma rilevo anche una sempre maggiore educazione, più rispetto. Peccato che l'atavico riserbo impedisca, a coloro che sono in grado di farlo, di essere utili ed inflessibili censori, dinanzi a comportamenti inidonei ed inappropriati.