Cronaca

Stavano tentando di rubare un’auto, due coratini in manette

La Redazione
Carabinieri
I due uomini arrestati, entrambi con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, su disposizione della Procura di Trani sono stati condotti​ presso la Casa Circondariale in attesa di giudizio
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In quest’ultimo fine settimana i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Molfetta, hanno arrestato nella flagranza di reato due uomini di Corato. L’accusa è di tentato furto aggravato di un’autovettura.

L’intervento è scaturito dalla segnalazione al “112” di un cittadino che a Molfetta, in contrada Torre Gavetone, nel parcheggio adiacente alla spiaggia ha notato due individui aggirarsi tra le auto dei bagnanti con atteggiamento sospetto.

La pattuglia del dispositivo di “Pronto Intervento” della Compagnia di Molfetta, giunta sul posto, ha individuato i due soggetti intenti ad armeggiare all’interno di una delle autovetture parcheggiate. Ne è scaturito un tentativo di fuga con relativo inseguimento: i due ladri, alla vista dei militari, hanno cercato di allontanarsi repentinamente a bordo della loro autovettura ma sono stati bloccati pochi metri più avanti.

All’interno dell’auto utilizzata dai due coratini sono stati trovati diversi arnesi da scasso tra cui un flessibile elettrico, diversi cacciavite e alcune paia di guanti.

Sull’autovettura oggetto del tentato furto sono stati trovati danni alla portiera ed all’interno dell’abitacolo. I due topi d’auto, con l’utilizzo del flessibile, hanno danneggiato una catena in acciaio utilizzata dal proprietario come antifurto intorno al volante ed ai pedali.

I due arrestati, entrambi con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, su disposizione della Procura di Trani sono stati condotti presso la Casa Circondariale in attesa di giudizio.

lunedì 13 Agosto 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 10:40)

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Jak
Jak
5 anni fa

Per notizia, sono già usciti……
E vaiiiiiii……..

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Alla base della delinquenza vi sono due fattori, dei quali uno soggettivo e l'altro oggettivo. Il primo è la mancanza di lavoro, dovuta ad un' errata programmazione politica sul mezzogiorno, considerato spessissimo, disconoscendo le sue potenzialità legate al turismo e all'arte, una succursale industriale del settentrione, ed a una disinvolta incoscienza demografica (è l'idea che ci sia il nord, un onorevole compiacente, l'arte di “arrangiarsi” o addirittura lo Stato, con la sua politica di assistenzialismo, a far fronte all'eccessiva esuberanza demografica). La soggettività è dovuta essenzialmente alla volontà di lavorare. Il secondo è l'esistenza della carta moneta, il cui giro spesso vizioso sfugge ad ogni controllo. Ed anche un qualcosa di rubato in un' auto, può avere il suo valore.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Ringrazio Carlo. L'aleatorietà della pena sarebbe senz'altro il primo motivo, se in Italia non fosse ormai diventata una consuetudine quasi costante. Essa va attaccata non direttamente (non servirebbe a nulla), ma togliendole terra da sotto i piedi, con interventi mirati ed intelligenti. Uno di questi può essere la non rintracciabilità del nome del giudice, con sentenze affidate ad una commissione di magistrati anonima e situata lontano dal luogo nel quale i fatti vengono commessi. Spessissimo è infatti il timore di ritorsioni a spingere un giudice ad esprimersi in modo discutibile. Cordialità.