Cronaca

Sequestrate 850 piante di marijuana ai piedi del Castel del Monte: valevano 4 milioni di euro

La Redazione
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Sequestrate 850 piante di marijuana ai piedi del Castello: valeva 4 milioni di euro
Sotto sequestro anche circa 1,5 chili di marijuana già pronta per essere spacciata sulla piazza andriese: valore complessivo di oltre 15mila euro
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All’ombra di Castel del Monte, monumento simbolo del territorio murgiano, i finanzieri della Compagnia di Andria hanno scoperto una vasta piantagione di marijuana nascosta tra i ciliegi e una serra ricavata in un casolare in costruzione.

Le Fiamme Gialle, con l’ausilio di un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, tra rovi e fitta vegetazione hanno rinvenuto oltre 500 piante alte quasi due metri e asservite da un impianto di irrigazione perfettamente funzionante. La piantagione era vigilata da un sistema di allarme.

Seguendo i cavi di alimentazione degli impianti, i militari sono giunti ad un immobile in corso di ristrutturazione adibito a serra in cui erano coltivate altre 300 piante di marijuana. La struttura è risultata dotata di numerosissime lampade fluorescenti e di un impianto di ventilazione per la coltivazione e l’essicazione dello stupefacente.

Le perquisizioni, estese anche ad una villa adiacente al casolare nonché presso gli altri immobili al proprietario dell’area, hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro circa 1,5 chili di marijuana già pronta per essere spacciata sulla piazza andriese: un valore complessivo di oltre 15mila euro.

Da una stima approssimativa l’attività criminale avrebbe consentito una produzione annuale di 500 chilogrammi circa di stupefacente con ricavi per oltre 4 milioni di euro.

mercoledì 8 Agosto 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 10:48)

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Davide
Davide
5 anni fa

Ma il castello si trova nel territorio di Corato o Andria??????? Sia negli eventi positivi e sia in quelli negativi deve essere una città a gioirne o a patirne…

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Sulla droga è stato detto tutto, e parlarne ancora sarebbe una stupida ripetizione. Essa viene coltivata o prodotta da persone o in luoghi geografici dove vi è carenza di cultura e molta povertà, e viene poi venduta a chi è stato privato del “vero senso della vita”. I responsabili di quest'ultimo misfatto si conoscono bene: pessimi politici, provenienti però da pessimi popoli. E' un giro vizioso senza soluzione. Anche nel caso degli stupefacenti, vale il principio fondamentale dell'economia: quello della domanda e dell'offerta. E non serve la scoperta di una piantagione a debellarlo.