Sanzione disciplinare della censura. È quanto ha deciso il Csm nei confronti della pm della Procura di Trani, Simona Merra, al termine del procedimento disciplinare avviato dalla Procura generale della Cassazione.
Il fatto
La Merra era una delle titolari dell’inchiesta sul disastro ferroviario del 12 luglio in cui persero la vita 23 persone. Pochi giorni dopo la tragedia alcuni giornali pubblicarono una immagine che ritraeva Leonardo De Cesare (uno degli avvocati degli indagati) mentre le baciava un piede durante una festa.
A seguito di un esposto, cui era allegata la foto, il Csm aprì un fascicolo in Prima Commissione. Lo stesso fece anche il pg di Cassazione, Pasquale Ciccolo, titolare con il ministro della Giustizia dell’azione disciplinare.
Con i capi di incolpazione formulati, la Procura generale della Suprema Corte ha contestato alla Merra di non essersi subito astenuta dal trattare l’inchiesta sul disastro ferroviario nonostante il rapporto di confidenza e di amicizia che aveva con l’avvocato di uno dei principali indagati, nonché di aver compiuto una “grave scorrettezza” nei confronti delle famiglie delle vittime con le dichiarazioni rilasciate a un quotidiano.
Alla pm di Trani resta la possibilità di impugnare la sentenza della disciplinare del Csm davanti alle sezioni unite civili della Suprema Corte.
L'ultima frase (la possibilità di impugnare la sentenza) mi lascia perplesso. La nostra giustizia è anch'essa figlia della “paura del Fascismo”: è arrivata a tutelare talmente tutti, che assurdamente i primi a guadagnarci sono proprio coloro che hanno a che fare, come attori in prima persona, con problemi giudiziari.
Aldilà della foto molto goliardica, sulla quale mi astengo di fare un qualsiasi commento, anche perchè parla da sola. Come possiamo pretendere di far rispettare le regole alle nuove generazioni, se questi sono gli esempi che diamo. Poi, sul fatto di poter ricorre per impugnare la sentenza è un diritto costituzionalmente sancito. Ricorrono anche i malviventi stranieri sui provvedimenti di espulsione. ( Rpt. malviventi non migranti)