Cronaca

Incidente sulla Bisceglie-Corato, il gip convalida l’arresto del 22enne

La Redazione
Tragico incidente sulla Bisceglie-Corato
Il giovane coratino resta ai domiciliari. Sui veicoli saranno eseguite perizie di tipo meccanico per escludere eventuali cause di tipo meccanico nell'incidente
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Il gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, hanconvalidato l’arresto del 22enne coratino che domenica scorsa era alla guidandella Giulietta Alfa Romeo coinvolta nell’incidente sulla provinciale 85nBisceglie-Corato, costato la vita a due fratelli biscegliesi.

Le vittime, Carlone Sergio Di Ceglie, rispettivamente 56 e 53 anni, si stavano recando inncampagna alle prime luci dell’alba, a bordo di un furgone, quando sono rimastincoinvolti nello spaventoso impatto con la Giulietta guidata da un ragazzoncoratino di 22 anni che era in compagnia di una ragazza.

Per i due uomini nonnc’è stato scampo, mentre i due giovani a bordo dell’auto sono finiti in ospedale. Proprio giovedì pomeriggio si sono celebrate le esequie delle due vittime nella chiesa della S.S. M. Misericordia di Bisceglie.

Per il 22enne,nrisultato positivo all’alcol test, qualche ora dopo l’incidente sono scattatingli arresti domiciliari su disposizione del pm di turno della Procura di Trani,nMarcello Catalano. Gli viene contestato il reato di omicidio stradale.

Il gipnha convalidato l’arresto e confermato anche la misura della detenzione aindomiciliari. Saranno le perizie tecniche sui mezzi coinvolti (una richiestandalla procura e l’altra dall’avvocato dell’indagato) ad escludere eventualincause di tipo meccanico nell’incidente.

sabato 17 Marzo 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 17:30)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Giovani e famiglie: entrambe le categorie sono ormai abbandonate a loro stesse, riguardo al rispetto dei valori di vita essenziali. Un'auto da 200 orari: è un'arma, e occorrerebbe un esame adeguato, per guidarla. Scuola e televisione, inabili, perchè gestite dall'alto da degli incapaci, ad educare adeguatamente, creano i presupposti di una società che, nell'arco di poco più di cinquant'anni, è tornata alla “età della pietra”. E questo lo può affermare solo chi l'ha vissuta prima di tale periodo ed ha visto il suo progressivo, incontenibile declino. La tecnologia esasperata, la trivialità e la licenziosità del linguaggio e degli atteggiamenti, il naufragio del rispetto, il crollo su tutti i fronti della “italianità”, non si coniugano con la “tradizione”, punto fermo di ogni nazione seria.