Non è ancora chiaro se cercassero soldi, documenti, oppure se mirassero soltanto ai dati custoditi all’interno del computer.
Sta di fatto che questa notte ignoti sono entrati nella segreteria politica del senatore Perrone – ubicato in piazza Marconi – e hanno messo a soqquadro l’ufficio.
A dare l’allarme è stato un addetto alle pulizie che questa mattina alle 6.30 si era recato sul posto per svolgere il suo lavoro.
I ladri hanno forzato la serratura dell’ingresso secondario di via Balilla e, una volta all’interno, hanno portato via l’hard disk del computer.
Questa mattina i carabinieri e gli uomini della polizia scientifica hanno avviato le indagini. Verranno acquisite anche le immagini delle telecamere di sicurezza della zona.
«Qualcuno stanotte si è divertito a forzare le porte della mia segreteria e si è introdotto furtivamente fra le mie carte, i miei documenti, le cose più personali – commenta il senatore Perrone sulla sua bacheca Facebook – Hanno rovistato e messo a soqquadro tutto. Di più non hanno potuto, chissà cosa si aspettavano di trovarci. Dev’essere stato difficile organizzare questo gesto vile. La mia segreteria è aperta ad ogni ora, perfino la domenica. Ogni sera da sempre, quando ritorno dagli impegni che specie in questo periodo mi portano tutto il giorno fuori, è il mio rifugio fino a tarda ora. È dove leggo, rifletto, scrivo, organizzo le mie cose.
E continuerà ad essere così, nonostante questo atto di offesa. Riprendo le mie abitudini e i miei impegni come se nulla fosse successo, ma soprattutto la mia segreteria continuerà ad essere il punto di riferimento per chiunque. Lasceremo alle autorità competenti indagare sull’accaduto, che certamente mi rammarica. Ma il clima violento e teso delle ultime ore di campagna elettorale non sia un alibi. Noi non ci fermiamo. Le persone per bene non si fermano».
Sono parole di «solidarietà e vicinanza» rivolte «a tutta la comunità coratina di centrodestra» quelle espresse dalla candidata Carmela Minuto: «condanno con fermezza l’azione messa in atto nelle scorse ore da balordi senza scrupoli. Portare via dagli uffici soltanto l’hard disk significa violare la privacy, sabotare il lavoro di una squadra onesta e leale. Non voglio pensare che si sia trattato di gesto mosso da concorrenti politici sleali e corrotti, preferisco immaginare che l’azione, comunque riprovevole, abbia motivi più futili magari legati alla “bravata” di qualche tardoadolescente annoiato.
Sono convinta che le forze dell’ordine faranno chiarezza sulla vicenda, nel frattempo invito il senatore, nonché amico, Luigi Perrone a proseguire spedito per la sua, anzi, la nostra strada. Una strada fatta di sincerità e concretezza sulla quale cammina tanta brava gente che ci sostiene».
Vorrei esprimere il mio rammarico per quanto accaduto. Anche questa è una forma di intollerabile violenza politica.
Questa tornata elettorale sta evidenziando tratti di grave intolleranza politica, sia di piazza che di comunicazione verbale.
Scarse analisi e modesti ragionamenti. Ora anche intrusioni e vandalismi nella sfera operativa di un candidato.
Ogni vero democratico non può non condannare quanto avvenuto ed esprimere vicinanza al candidato Luigi Perrone.
Atti del genere non dovrebbero mai accadere. Ci sono tanti modi civili per dimostrare la propria fede politica. Se di politica si tratta.
In un hard disk c'è un mondo di privacy. Farabutti!
ma scusate, dare per scontato che sia un atto di violenza praticato da avversari politici o per motivi politici, così come si lascia intendere negli altri commenti, non sarebbe un tantino frettoloso? non potrebbe essere un atto di comune e miserabile criminalità? come ne accadono tanti ogni giorno? certo tutta la mia solidarietà al sen. prox on. , ma pensare al solo atto vandalico con premessa politica, mi pare quanto meno riduttivo. alle ff.oo. l'ardua sentenza.
Violare la proprietà privata è di per se stesso un atto vile e disgustoso, violare una segreteria politica di un candidato è codardia, timore della forza dell'avversario politico (ammesso che sua un furto di avversari politici) nonché intolleranza verso un uomo che ad oggi mai ha proferito parole offensive o irrispettose nei confronti dei propri avversari politici. Strano che abbiano rubato solo l'hard disk, chissà cosa pensavano di trovare all'interno dello stesso. Non si sa se si tratta di uno sfregio politico, una cosa è certa che il senatore Perrone è tenuto evidentemente.
È solo l'ultimo di una serie di reati contro cose e persone che quotidianamente imperversano in Città.
A questo giro è toccato ad una personalità cittadina esserne vittima e per questo i provvedimenti in fatto di vigilanza verrano presi ed in tempi rapidi.
Non è una bravata, ne un atto vandalico qualsiasi ma mirato, visto che hanno sottratto solo l'hard disk… Un gesto da vigliacchi