Prevenire, prima di dover punireno – peggio ancora – soccorrere. Questo è lo scopo che la polizia di Statonquotidianamente cerca di perseguire per fronteggiare uno dei fenomeni piùndiffusi tra le giovani generazione: il consumo di droghe, leggere e pesanti.
Molto spesso, oltre che esserenlegate al mondo della criminalità, le sostanze stupefacenti sono anche causa dinproblemi di salute ed incidenti. Da qui la necessità di monitorare il piùnpossibile il fenomeno, delinearne “i confini” e circoscriverne gli “attori”.
Nei giorni scorsi, sempre nell’ambitondelle operazioni coordinate dal dirigente Saverio Mezzina, altri due giovani coratininsono stati segnalati all’autorità giudiziaria perché trovati in possesso dincocaina e marijuana. Le due dosi che ciascuno di loro aveva in tasca nonnsuperavano quelle che per legge sono le quantità del “consumo personale”.
Alla fine di gennaio invece, lenperquisizioni hanno messo in luce un centro storico in cui si nasconde chinspaccia e chi consuma droga. Molti giovani sfondano l’ingresso e utilizzanonabusivamente le vecchie cantine, per esempio in via Santa Rita: all’internonsono state trovate delle bottiglie forate con delle cannucce, utilizzatenproprio per inalare lo stupefacente. Anche in quel caso furono segnalati duenragazzi.
Di fatto, oltre che nelle salengiochi e nei circoli ricreativi, pare che i giovani si riuniscano in garagenprivati per sfuggire ai controlli. Gli spacciatori tendono a staccarsi dainluoghi più noti per rifugiarsi in zone più appartate. Fondamentale, anche danquesto punto di vista, la collaborazione delle scuole, delle famiglie e deinsemplici cittadini nel tenere “gli occhi aperti” sulla città e sulle nuovengenerazioni.