Il tempestivo intervento di un cittadino ha sventato il furto di una Hyundai Tucson, tentato ieri sera su via Mangilli.
Tra le 20.15 e le 20.30, cinque malviventi su una Giulietta nera senza targa si sono avvicinati all’auto, hanno spaccato il finestrino e poi smontato la canna dello sterzo. Avevano già predisposto l’auto per il trainaggio quando un residente del condominio di fronte, accortosi del tentativo di furto, ha cominciato ad urlare in direzione dei ladri che sono scappati lasciando la Hyundai in moto.
«Probabilmente mi hanno seguito – spiega il proprietario della vettura – perché hanno tentato di rubarmela pochi minuti dopo che l’ho parcheggiata. Ho chiamato i Carabinieri non potevano assicurarmi l’arrivo di una pattuglia. Servirebbe un potenziamento delle forze dell’ordine per il servizio serale».
Pare che quello di via Mangilli non sia stato l’unico tentativo di furto avvenuto ieri sera. «Mi è stato riferito – racconta il proprietario della Hyundai Tucson – che hanno provato a portare via un’altra auto in via Lama di Grazia poco prima. Spero che attraverso il sistema di telecamere si riesca a capire qualcosa in più».
Bisogna fare le rondeeeee!!!! SVEGLIA!!!! Con quante tasse paghiamo dovremmo avere un carabiniere per ciascuno, tipo guardia del corpo…altro che carenza di pattuglie!
Carissimo amico x avere sicurezza ti devi armare è difendersi OK lo stato non funziona le kiakkr sono tante
Il problema è lo Stato che non mette in condizioni le Forze dell'ordine di lavorarecome dovrebbero farlo, io proporrei un comitato cittadino che riesce un pò a reprimere questi episodi sia di furti che di tentate violenze, al nord esistono e vi posso assicurare che funzionano.
Anche ma bisogna stare bene attenti di non trovarsi con un eccesso di protezione diventando noi cittadini dei giustizieri senza controllo, è limiti di difesa esagerando in ciò quindi poi passando dalla parte del torto per la legge italiana!!
Vincenzo, che vive nel nord, nota le differenze tra i comportamenti. Io, che nel nord sono nato (1947) e ivi ho vissuto parte della mia esistenza (altri quarant'anni li ho trascorsi a Roma), credo che non sia il caso di fare paragoni: l'errore è consistito nel non fare una politica sociale che tenesse conto delle differenze fra le varie culture. E' facile, infatti, affermare: “l'Italia è unita”, quando all'unità geografica non hanno corrisposto omogeneità di esigenze ed uniformità di atteggiamenti. Tale politica sociale avrebbe dovuto innanzitutto inculcare quella coscienza politica (superflua in un regime totalitario, vitale in una democrazia) che nel sud manca completamente e si esprime in modo grottesco (perché si crede di cambiare l'Italia), esclusivamente durante le votazioni.
Io proporrei una soluzione più sbrigativa. Tagliare le mani ai ladri servirebbe per tutti coloro che hanno intenzione di cominciare questa strada