Sabato scorso a Bitonto la polizia di Stato ha arrestato S.F., un uomo di 42 anni già noto alle forze dell’ordine. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’uomo è ritenuto responsabile del reato di estorsione, commesso ai danni di alcuni suoi familiari per ben due volte nell’arco di poche ore.
In particolare S.F., poco dopo essere stato rilasciato dalla casa circondariale in cui era recluso per reati dello stesso genere, ha incontrato a Corato i propri familiari. Dopo aver rivolto loro minacce di morte e aggressioni fisiche, si è fatto consegnare la pensione, per un ammontare di circa 300 euro.
Il giorno successivo a Bitonto l’uomo ha reiterato la sua condotta violenta nei confronti della madre e della sorella, cercando di estorcerle mille euro. L’intervento tempestivo dei poliziotti del locale commissariato polizia, e la resistenza delle vittime, hanno consentito di fermarlo. Visti i gravi fatti accaduti e della sua pericolosità, S.F. è stato condotto nella casa circondariale di Bari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il giovane è nato e si è formato in un periodo nel quale la società italiana aveva cominciato già da alcuni anni a scivolare verso il basso, con dei governi incapaci di comprendere ciò che stava succedendo perché tutti presi a fronteggiare, con risultati non incoraggianti, i vari “autunni caldi” susseguitisi fino a qualche anno dopo l'ingresso nell'euro, quando cioè l'Europa, e non più i sindacati, ha cominciato a dettarci le leggi economiche. Assieme alla politica e, di conseguenza, alla scuola, anche la famiglia cominciò a scricchiolare, e molti genitori persero il controllo di ciò che succedeva nel suo seno, assecondando quel lassismo e quel permissivismo dimostratisi poi assai deleteri. Questo giovane, educato probabilmente secondo questi principii, ne è purtroppo un esempio.