Cronaca

Bimba coratina colpita da Seu, è grave

La Redazione
L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari
La piccola è stata colpita dalla Seu, ovvero la sindrome emolitico-uremica. Sarebbe in pericolo di vita. È ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII
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Una bimba coratina di due anni è ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo essere stata colpita dalla Seu, ovvero la sindrome emolitico-uremica.

Si tratta di una malattia acuta di notevole gravità che colpisce soprattutto i bambini e gli anziani. Generalmente la malattia esordisce con diarrea, spesso emorragica, vomito e dolore addominale ai quali fa seguito la comparsa di anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale, che comportano nella maggior parte dei casi il ricorso alla dialisi.n

La bimba è arrivata ieri nel reparto di nefrologia dell’ospedale barese in condizioni critiche. A peggiorare la situazione anche una bradicardia spinta, ovvero un ritmo del cuore particolarmente rallentato.

La piccola è stata quindi intubata e trasferita nel reparto di rianimazione dove i medici stanno effettuando terapie di supporto come emotrasfusioni e dialisi. Sarebbe in pericolo di vita.

Per capire che tipo di batterio abbia scatenato l’infezione si attendono i risultati degli ultimi esami. Al momento nulla si può dire sulle cause.

Nella stessa struttura sanitaria è ricoverata anche un’altra bimba – una francese di 18 mesi in vacanza in Puglia con i genitori – colpita dalla stessa patologia. Le sue condizioni di salute sarebbero in miglioramento.n

Nei mesi scorsi la Seu aveva colpito due bimbi di Altamura.n

Qual è la causa della Seu?
Nel 70-80% dei casi, spiega l’Iss, la Seu è provocata da un’infezione intestinale sostenuta da un batterio capace di produrre nell’intestino una potente tossina che entra nel circolo sanguigno e colpisce soprattutto il rene. Il batterio fa parte della specie Escherichia coli e la tossina viene chiamata vero-citotossina o shiga-tossina. Il batterio viene perciò definito E. coli produttore di verocitotossina o VTEC. Il sierotipo VTEC più importante è E. coli O157. In un numero ridotto di casi la malattia è provocata da cause genetiche.

Quali sono i sintomi?
Nelle forme associate ad infezione da VTEC, l’insufficienza renale è preceduta da diarrea (spesso con sangue) e vomito. Nel giro di alcuni giorni la tossina prodotta dal batterio e assorbita attraverso la parete intestinale raggiunge il rene e determina i sintomi di insufficienza renale: oliguria (scarsa produzione di urine) o anuria (assente produzione di urine). Oltre all’insufficienza renale nei pazienti con Seu sono presenti anemia emolitica (globuli rossi frammentati ed emoglobina ridotta) e piastrinopenia (piastrine in numero ridotto).

Come si contrae?

I ruminanti, in particolare i bovini, sono frequentemente portatori asintomatici dei VTEC, a livello intestinale. Le loro feci possono quindi contaminare la carne e il latte durante la macellazione e la mungitura. Qualora la carne sia contaminata e venga consumata poco cotta, il germe può essere trasmesso all’uomo. Nel caso del latte, solo il latte non pastorizzato (crudo) può essere veicolo di infezione. E’ possibile, inoltre, che l’infezione venga trasmessa da una persona infetta (con gastroenterite) a una persona sana. Questa modalità di trasmissione è stata frequentemente documentata nelle famiglie con bambini (tra genitori e bambini oppure tra fratelli). Inoltre, l’infezione può avvenire per contatto diretto con gli animali o con acqua e vegetali contaminati da feci di ruminanti. Il periodo di incubazione dell’infezione da VTEC (tempo tra l’ingestione del batterio e l’inizio dei sintomi) è compreso tra 1 e 5 giorni.

Come si cura?
Nelle fasi precoci dell’infezione da VTEC la diarrea è del tutto aspecifica, cioè non presenta caratteristiche particolari che consentono di distinguere quale agente infettante ne sia la causa. Come nella maggior parte delle diarree infettive, la terapia antibiotica non è necessaria e può perfino essere controindicata. E’ opportuno monitorare il quadro ematologico e la funzione renale dei pazienti con sospetta infezione intestinale da VTEC valutando la quantità di urina prodotta e altri segni che possono facilmente essere evidenziati da un normale esame delle urine. Durante la fase di insufficienza renale è indispensabile il ricovero presso un centro ospedaliero specializzato in nefrologia. La dialisi e la plasmaferesi vengono utilizzate per supportare la funzione renale e facilitare l’eliminazione di sostanze tossiche dall’organismo.
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giovedì 24 Agosto 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 5:40)

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piero bari
piero bari
6 anni fa

Per chi non lo sapesse è un'infezione intestinale che può causare insufficienza renale con diarrea vomito e febbre. Come accorgimenti evitate di mangiare carne cruda e lavate bene verdura e frutta.

Maria messina
Maria messina
6 anni fa

Perché nn si ricorre a lanciare un allarme .. forse x nn turbare il turismo….forse due o tre casi sono pochi? Perché nn c'è controllo sulle acque ….su chi vende prodotti nn pastorizzati….? Aspettiamo che i batteri ci seppelliscono…così poi da morti lanciano l'allarme!!??!!!sono arrabbiata xké mia nipote ne è stata colpita…e x fortuna si è salvata…chiedo Controlli!!!! Sono i controlli che salvano il turismo. ..nn si nasconde la verità!!!! 2 -3 casi nn sono pochi si tratta della vita di 2 o 3 bambini che possono essere mia nipote, tua nipote, mia figlia ,tua figlia…..CONTROLLI- CONTROLLI