Dalle parole ai fatti, anche i ragazzi della parrocchia di Santa Maria Greca dai 9 ai 12 anni, insieme ai catechisti ed agli educatori parrocchiali con la collaborazione delle famiglie, parteciperanno domenica 17 novembre a “Difendiamo il futuro”, un’appendice di “Puliamo il Mondo”.
I ragazzi ripuliranno le aree centrali e le piazze centrali in prossimità della parrocchia. Inoltre sarà messo a dimora un ligustro all’interno di un vaso per abbellire e sensibilizzare la comunità. L’appuntamento è alle 9.30 nell’area antistante la parrocchia di Santa Maria Greca.
«Siamo contenti di aver pianificato con la parrocchia questo momento – ha esordito la presidente Nadia Saltarelli – il territorio si custodisce con la cura e le relazioni di comunità, di questo siamo molto contenti. Questi giorni mi hanno fatto ricordare il paragrafo 208 della Laudato Si di Papa Francesco “quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società”. Il Papa ci invita a cambiare stile di vita».
«Ma siamo pronti? Ma siamo capaci?- ha concluso la presidente – Ho paura che la situazione non sia semplice. Noi ci proviamo insieme ad altri che con noi vogliono vivere e condividere queste esperienze ambientaliste con noi”.
“Siamo pronti, siamo capaci?”, si domanda Nadia. Vediamo allora cosa è di ostacolo a questo progetto. L'attribuire un compito così gravoso all'iniziativa ecclesiastica e non alle istituzioni laiche, è l'ostacolo più grosso. La società fortemente tecnologizzata uccide i classici rapporti umani, non permette il dialogo, lo scambio ed il travaso di idee, fa considerare come prioritario il suo aspetto utilitaristico a scapito di quello etico. L'educazione viene considerata come un qualcosa di obsoleto, di inutile, di penalizzante nella formazione del carattere dei ragazzi, rendendoli schiavi delle regole e delle convenzioni, mentre essi devono esseri liberi, disinibiti, quasi sfrontati. E poi, l'agonia del concetto del “dovere”, inteso come rispetto per gli altri e per l'ambiente.
Dunque hanno ragione quelli che temono che le parrocchie si trasformino nel giro di poco tempo in sezioni distaccate di Legambiente