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“I dipinti col filo”, inaugurata la mostra dedicata al punto croce di Maria Venezia

La Redazione
"I dipinti col filo"
Presente anche il presidente dell'associazione europea delle vie Francigene, Massimo Tedeschi
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È stata inaugurata sabato la mostra “I dipinti col filo”, anteprima del “Festival della via Francigena in rosa”. Le opere esposte nella chiesetta di San Vito sono state realizzate da Maria Venezia che ha utilizzato una tecnica particolare: un punto croce realizzato seguendo uno schema che “scannerizza” delle fotografie e permette di riprodurle fedelmente con ago e filo. La mostra sarà visitabile fino al 27 ottobre.

«Ho cominciato da giovane, comprando una di quelle riviste specializzate nel punto croce – racconta Maria Venezia, andriese ma residente nelle Marche – sono partita da soggetti semplici, impegnandomi di volta in volta a realizzarne di più difficili». Sono tantissimi i lavori realizzati in oltre vent’anni dall’artista pugliese che espone in tutta Italia. Di questi ne è stata scelta una selezione dedicata alla maternità.

«Dietro i quadri che realizzo c’è tanto impegno e sacrificio. L’opera nasce da un profondo studio del colore per poter esprimere le tonalità giuste. Scelgo il dipinto o il ritratto che mi emoziona di più e mando una fotografia ad altissima definizione ad uno studio specializzato che costruisce lo schema alla base del punto croce. Possono anche volerci mesi per completare l’opera. Lavorare con ago e filo è molto usurante per le mani, la schiena e gli occhi però è una passione troppo grande per rinunciarci». Tra i quadri esposti anche un ritratto di Madre Teresa di Calcutta, il Tondo Doni di Michelangelo, un particolare de “Le tre età della donna” di Gustav Klimt.

«È una mostra particolare – spiega Adele Mintrone, presidente del comitato per la Via Francigena – che si lega al tema femminile della via Francigena e alla figura di Luisa la Santa, dedita all’antica arte del tombolo dal significato molto legato alla religione. La mostra è anche una grande occasione per far conoscere la chiesa di San Vito, chiusa da tempo ma che vorremmo trasformare in un luogo culturale fruibile a tutti. D’altronde la via Francigena non è solo un percorso culturale e spirituale ma anche un cammino di integrazione sociale e di valorizzazione del bello».

Importante l’apporto delle scuole e delle associazioni. Il Liceo artistico Federico II si è occupato dell’allestimento, l’Oriani-Tandoi dell’accoglienza turistica. Ha collaborato anche il tecnico Tannoia. «Il coinvolgimento delle scuole – continua Mintrone – aiuta a rendere i ragazzi protagonisti e a trasferire a loro la conoscenza del territorio. Fondamentale anche la sinergia con le associazioni dedicate ai diversamente abili che hanno promosso attività correlate al nostro programma come ad esempio alcuni gadget realizzati da loro».

Presente anche il presidente dell’associazione europea delle vie Francigene, Massimo Tedeschi. Pochi giorni fa ha celebrato, a Bari, una giornata storica. È stata riconosciuta a livello europeo l’estensione della via Francigena da Roma a Santa Maria di Leuca. «Un risultato straordinario – commenta Adele Mintrone – che ci permette di unirci a tutto il resto d’Europa e rientrare in un circuito che permetterà a tanti viaggiatori di scoprire l’anima delle nostre città, attraverso la cultura, l’enogastronomia e l’artigianato».

lunedì 21 Ottobre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 11:55)

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