Come ogni anno, da un quarto di secolo a questa parte, a Corato viene riproposta la “Sfilata delle carrozze e attacchi d’epoca”, organizzata dalla Pro Loco Quadratum, con il lodevole contributo del socio Cav. Vito Scatamacchia.
La giornata di ieri è stata interamente dedicata alla rievocazione delle tradizioni contadine, prima con la tradizionale e apprezzatissima sfilata delle carrozze e poi, nel tardo pomeriggio, con la dimostrazione dell’antico rito della trebbiatura, tema individuato per quest’anno.
Il tutto si è svolto nel piazzale adiacente alla villa comunale di via Sant’Elia, accompagnato da un gran successo di pubblico. Tra bambini stupefatti e adulti nostalgici, si è lasciato spazio al vero protagonista dell’evento: il grano.
Al centro della scena, un’antica trebbiatrice Landini perfettamente funzionante, collegata ad una macchina a vapore.
A seguire la “trezz”, utilizzata nel fondamentale rito della “psatura”, a cura del signor Mario Gramegna.
Molto suggestiva la micro trebbiatrice, realizzata interamente a mano da Michele Cialdella, perfettamente funzionante ed in scala, che riproduce l’iter della trebbiatura.
Il tutto è stato rallegrato da balli e canti folkloristici del gruppo Lapecheronza di Ruvo di Puglia.
La trebbiatura
La trebbiatura è stato un lavoro duro che ha richiesto tantissimi sacrifici da parte dei braccianti agricoli. Come raccontato durante l’evento, i contadini mancavano da casa quaranta giorni per dedicarsi interamente alla raccolta del grano.
Tra duro lavoro e sacrificio, tanto che i contadini erano costretti a dormire sul fieno, sotto le stelle, c’era anche spazio per la convivialità e il divertimento. Tra un bicchiere di vino e prodotti tipici (legumi, formaggi, pasta e patate), si cantava e danzava sino a notte fonda per festeggiare l’abbondanza del raccolto.
I ruoli della trebbiatura
Tante erano le persone coinvolte in questo processo lavorativo, tra cui: Il fuochista, gli imboccatori della trebbia e dell’imballatrice, i pagliaruli (ovvero coloro che si occupavano di accatastare la paglia), il pucitore e l’attaccatore, indispensabili per la realizzazione delle balle di fieno, il camaiuolo, i carristi, i tagliaspago, i manovali, il meccanico ed infine il cuciniere
Se un tempo erano necessarie almeno venticinque persone per lavorare in un campo, oggi, grazie allo sviluppo della tecnologia, ne basta una, a discapito del lavoro manuale.