12 luglio

“Komorebi”, l’arte e lo sport per ricordare Francesco Tedone. Aperte le iscrizioni

La Redazione
Una cittadella dello sport in memoria di Francesco Tedone
Per iscriversi è sufficiente scegliere in quale settore esibirsi e compilare l'apposito bando disponibile sulla pagina Facebook komorebi_inlovingmemory e inviarlo all'email komorebi.inlovingmemory@gmail.com
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Anche quest’anno torna Komorebi, l’evento commemorativo organizzato dall’associazione Francesco Ludovico Tedone per celebrare l’anniversario della tragedia dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016.

La manifestazione si svolgerà nella villa comunale di via Sant’Elia. Per iscriversi è sufficiente scegliere in quale settore esibirsi e compilare l’apposito bando disponibile sulla pagina Facebook komorebi_inlovingmemory e inviarlo all’email komorebi.inlovingmemory@gmail.com

Perché celebrare un evento del genere in un momento così doloroso?
«Semplice, perché vogliamo tener viva la memoria a dispetto della morte, con le uniche armi possibili: l’arte, le nostre passioni e la voglia di mettersi in gioco» spiegano dall’associazione.

Come nasce Komorebi?
«L’evento trae spunto dal carattere ottimista e volenteroso di Francesco, una delle vittime dell’incidente. Grazie alla sua voglia di mettersi sempre in gioco, Komorebi vuole spronare noi tutti a metterci in gioco a nostra volta: Francesco aveva molti interessi, faremmo fatica ad elencarli tutti, ma uno in particolare era l’amore per il Giappone, che a 16 anni l’ha spinto a partire per dare forma concreta ai suoi sogni. La sua voglia di viaggiare, guardare, reinventarsi, scoprire e vivere è il punto di partenza di questo evento».

Ma allora, che significa “Komorebi”?
«Komorebi in giapponese significa “la luce del sole che filtra attraverso i rami degli alberi”. È la luce di Francesco che filtra attraverso il mondo per ricordarci che, se abbiamo un sogno, dobbiamo crederci e coltivarlo. È l’invito a tutti a contrastare la morte con l’arte, affinché non si commetta l’errore di ricordare i nostri cari con tristezza. È un inno alla vita, all’amore, alle passioni, alle emozioni. È un invito a infilare le scarpe e, come ha fatto Francesco, a consumare le suole per scoprire il mondo coi nostri occhi e per rappresentarlo con la nostra arte, voce e passione».

lunedì 28 Maggio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 14:08)

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